LA BELLEZZA RESTA (Rocca di Umbertide, 14 giugno / 13 luglio 2025)

La bellezza resta è un progetto artistico multidisciplinare nato nel 2015 su iniziativa dell’associazione Heart-Pulsazioni Culturali di Vimercate (MB) e del Teatro Binario7 di Monza. Il progetto intende offrire uno spunto di riflessione solo apparentemente banale: provare a parlare della gioia di vivere osservando gli aspetti migliori della vita. Un viaggio nel pensiero positivo inteso non come attitudine a chiudere gli occhi davanti ai problemi, ma come capacità di superare il dolore, la rabbia e la paura riconducendole al loro valore di passaggio verso qualcosa di migliore. Gli ideatori hanno lanciato un appello agli artisti: interpretare l’idea di gioia di vivere con un’opera. I lavori scelti costituiscono oggi il corpus in continua crescita di una mostra che dal 2016 sta girando l’Italia, coinvolgendo numerose realtà culturali e sociali. Le opere ospiti della Rocca sono state realizzate da 42 artisti, alcuni dei quali presenti nel progetto fin dalle sue origini, altri entrati nel gruppo successivamente (alcuni specificamente per la sede di Umbertide).

L’evento, a cura di Simona Bartolena e Armando Fettolini con Corrado Accordino, sarà visitabile fino al 13 luglio col seguente orario:

Martedì: 16.30 – 18.30

Mercoledì e giovedì: 10.30 – 12.30 | 16.30 – 17.30

Venerdì, sabato e domenica: 10.30 – 12.30 | 16.30 – 18.30

Lunedì chiuso. Festivi aperto.

 

Artisti in mostra

Enrico Bernasconi, Piera Biffi, Raffaele Bonuomo, Ermenegildo Brambilla, Claudia Canavesi, Andrés David Carrara, Silvana Castellucchio, Elisa Cella, Andrea Cereda, Chiò, Silvia Cibaldi, Caterina Ciuffetelli, Francesca Della Toffola, Federica Ferzoco, Armando Fettolini, Roberto Fumagalli, Giuliano Gaigher, Nadia Galbiati, Roberto Ghezzi, Azael Langa, Alessio Larocchi, Rossana Maggi, Davide Maggioni, Carlo Mangolini, Adelio Maronati, Annalisa Mitrano, Ettore Moschetti, Giacomo Nuzzo, Lorenzo Pacini, Luciano Pea, Maurizio Pometti, Leonardo Prencipe, Dolores Previtali, Jasmin Prezioso, Alex Sala, Giovanni Sesia, Ettore Spatoloni, Max Squillace, Matteo Suffritti, Arturo Vermi, Marta Vezzoli, Chiara Zarabini.

TREARTISTE7 (Rocca di Umbertide, 10 maggio / 8 giugno 2025)

   Sabato 10 maggio (ore 17) si inaugura la settima edizione della mostra che dal 2016 annualmente la Rocca dedica ad artiste di genere femminile. Anche questa volta vengono proposte tre artiste che operano con diverse poetiche e differenti tecniche. Con tre “personali” queste artiste, provenienti da nord, dal centro e dal sud d’Italia, offrono uno spettro ampio dell’arte contemporanea nelle sue diverse modalità esecutive Mirta Carroli è scultrice che lavora con il ferro o l’acciaio corten, manifestando sempre la volontà di interagire con lo spazio. Elena Diaco Mayer, con una memoria verso le icone bizantine, evidenziando nelle sue opere la luce, anche grazie alle superfici, dorate o argentate, specchianti. Claudia Peill, a sua volta, ha fotografato i “tombini” in varie parti del mondo, trasformando quell’oggetto in un simbolo evocativo.

     La mostra sarà visitabile fino a domenica 8 giugno nei seguenti orari:

Martedì 16.30 / 18.30 – 16,30 / 17.30; Mercoledì e Giovedì 10.30 / 12.30 – 16,30 / 17.30;

Venerdì, Sabato e Domenica 10.30 / 12.30 – 16,30 / 18.30

Lunedì chiuso. Festivi aperto.

 

MIRTA CARROLI

Nata a Brisighella (RA) nel 1949, vive e lavora a Bologna dove ha insegnato al liceo artistico e all’Accademia di Belle Arti. Ha iniziato ad esporre nel 1984 con numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero tra le quali quelle alle Gallerie G7 di Bologna e Varart di Firenze a cura di Giorgio Bonomi, due mostre a New York e la grande antologica a Brisighella curata da Pietro Bellasi; nel 1995 è presente alla XLVI Biennale di Venezia. Ha realizzato opere di grandi dimensioni, alcune in spazi pubblici, tra queste Il Tempio delle voci a Brufa (PG), Energea a Grosseto, e recentemente Nike a Faenza e Fucinafuoco a Bassano in Teverina (VT).

ELENA DIACO MAYER

Nata a Padova nel 1968 e cresciuta a Firenze. Laureata in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano si è poi specializzata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, dove vive e lavora. Ha studiato lingua araba, iconografia ortodossa e calligrafia giapponese. Ha partecipato alla Seconda Biennale d’Arte dei Giovani di Bologna, curata da Renato Barilli e ha esposto alla 54ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Padiglione Italia – Accademie. Nei suoi lavori su superfici riflettenti, tra oro e argento, cerca una sintesi che conduce verso il Vuoto, non inteso come assenza, ma come origine che dà luce ad ogni cosa.

CLAUDIA PEILL

Nata a Genova nel 1963. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Roma, inizia la sua attività artistica dai primi anni ’90. Ha esposto presso musei, istituzioni pubbliche e gallerie private in Italia e all’estero tra le quali: Museo Pecci, Prato 2000; Künstlerhaus Vienna 2001; ICI London 2003; le Galleria Martano, Torino 2004; Anna D’Ascanio, Roma, 2006; Mara Coccia, Roma 2012; Museo Andersen, Roma 2014; Galleria Nazionale, Roma 2015; Anna Marra, Roma 2017; Gallen-Kallela Museum, Helsinki 2018-19; Great Beauty Contemporary Art Museum, Pechino 2019, Villa Olmo Como 2022, Museo in Trastevere Roma, 2024. È presente in numerose collezioni pubbliche e private. Vive Roma, dove è docente di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti.

UMBERTID’ARTE 6 (Rocca di Umbertide, 16 marzo / 4 maggio 2025)

Accanto a figure emergenti della scena artistica italiana contemporanea che saranno protagonisti della stagione espositiva 2025, la Rocca di Umbertide con la sesta edizione della mostra collettiva Umbertid’Arte vuole ancora una volta dare visibilità ad artisti non professionisti del territorio (per nascita o adozione) che presentano i loro lavori spaziando tra varie forme espressive: pittura, disegno, arti plastiche, fotografia.

Sono in mostra opere di Bruno Anitori, Carlo Arcipreti Finocchi, Jason Balducci, Matteo Becchetti, Lucia Bonucci, Sandro Epi, Lorenzo Forti, Mir-Ko, Luca Montanucci, Giuseppina Palombi, Paola Panzarola, Silvia Paradisi, Vittorio Picchio, Marco Piccioloni, Moreno Piccioloni, Giacomo Pucci, Antonio Renzini, Alice Romitelli, Laura Rossi, Alessia Santinelli, Ettore Spatoloni, Paola Suvieri, Vera Tamburini, gli artisti del C.A.D. “La Ginestra” e del C.S.R.E. “Arcobaleno”.

La mostra si inaugura domenica 16 marzo alle ore 17 e sarà visitabile fino al 4 maggio nei seguenti orari:

Martedì 16.30 – 18.30
Mercoledì e Giovedì 10.30 – 12.30 / 16.30 – 17.30
Venerdì, sabato e Domenica 10.30 – 12.30 / 16.30 – 18.30
Lunedì chiuso. Festivi aperto.

LINEE D’UMBRIA 2 (Rocca di Umbertide, 14 dicembre 2024 / 2 gennaio 2025)

Sabato 14 dicembre, alle ore 17, presso la Rocca di Umbertide verrà inaugurata la mostra collettiva d’arte “Linee d’Umbria 2”, titolo che riprende quello di un’altra esposizione curata da Giorgio Bonomi nel lontano 1987 presso il Palazzo dell’Unesco a Parigi e riproposta nel 2020 alla Rocca di Umbertide con artisti diversi.

Per questa occasione i curatori presentano una selezione di ventiquattro artisti “umbri”, per nascita o per residenza. Sono presenti diverse tendenze stilistiche, modalità tecniche e generazioni anagrafiche: ecco perché si parla di “linee” al plurale. Nell’insieme viene documentata la pluralità delle diverse esperienze artistiche presenti nel territorio umbro, cioè una regione piena di artisti di grande livello e spessore, documentati dai loro successi, in Italia e all’estero. Così in mostra espongono artisti affermati a livello nazionale e non solo ed altri altrettanto validi ma ancora emergenti. 

Gli artisti ospitati sono: Rita Albertini, Valentina Angeli, Lucia Bonucci, Sara Cancellieri, Caterina Ciuffetelli, Ornella Cosenza, Giulia Di Clemente, Pietro Fortuna, Benedetta Galli, Andrea Lensi, Olga Lepri, Fabio Mariacci, Paolo Massei, Fausto Minestrini, Jessica Moroni, Osmida, Pietro Perrone, Attilio Quintili, Simonetta Riccardini, Virginia Ryan, Stephanie Seymour, Ettore Spatoloni, Cornelia Stauffer, Bruno Zieger. 

La mostra sarà visitabile fino al 2 gennaio nei seguenti orari: 

Martedì 16.30 / 18.30; 

Mercoledì e Giovedì 10.30 / 12.30 – 16,30 / 17.30; 

Venerdì, Sabato e Domenica 10.30 / 12.30 – 16,30 / 18.30. 

Lunedì chiuso. Festivi aperto.

 

GIANNI SECOMANDI : TRA L’UOMO E L’INFINITO (Rocca di Umbertide, 2 novembre / 8 dicembre)

Uomo schivo, concentrato sul proprio lavoro e poco avvezzo alla mondanità, Gianni Secomandi (Vecurago, LC, 1926 / 1982) ha sempre preferito restare estraneo al mondo dell’arte, a cui ha affiancato una fortissima passione per lo studio delle stelle. Secomandi fu infatti un grande astrofilo, frequentatore degli ambienti dell’astronomia e lui stesso importante studioso della materia.

La sua ricerca pittorica è originale e unica, impossibile da inserire in uno dei molti movimenti che hanno animato la scena culturale italiana degli anni Sessanta e Settanta.

Tra l’Uomo e l’Infinito racconta la ricerca di un artista straordinario, la cui opera fu apprezzata dai grandi protagonisti della scena artistica milanese degli anni Sessanta, a partire da Lucio Fontana, che fu entusiasta del suo lavoro fino al punto di proporgli uno scambio d’opera, un gesto che egli amava fare con gli artisti che intendeva sostenere.

La mostra, curata da Simona Bartolena e Armando Fettolini che da tempo si occupano dello studio e della divulgazione dell’opera dell’artista, presenta circa 40 opere di proprietà dell’Archivio Secomandi e di collezionisti privati. L’esposizione ripercorre tutta la produzione dell’artista, partendo da un primissimo lavoro ancora figurativo per arrivare agli ultimi visionari esiti della sua ricerca. Le stelle, il cosmo, i misteri dell’Universo sono i grandi protagonisti delle sue opere, sempre in bilico tra rappresentazione di un fenomeno naturale e immagine astratta. Sempre sperimentale, mai pago dei risultati raggiunti, spesso molto avanti rispetto al proprio tempo, Secomandi ha passato la vita a cercare connessioni tra la vita su questa Terra e il Cosmo, raccontando le proprie intuizioni con un linguaggio artistico unico e profondamente affascinante.

L’evento, organizzata dal Comune di Umbertide con la collaborazione della famiglia dell’artista, verrà inaugurato sabato 2 Novembre (ore 17) alla presenza del figlio dell’artista e dei curatori e sarà visitabile fino all’8 Dicembre nei seguenti orari:

Martedì 16.30 / 18.30;

Mercoledì e Giovedì 10.30 / 12.30 – 16,30 / 17.30;

Venerdì, Sabato e Domenica 10.30 / 12.30 – 16,30 / 18.30.

Lunedì chiuso. Festivi aperto.

FERNANDO GARBELLOTTO : Estetica e Geometria (Rocca di Umbertide, 28 settembre – 27 ottobre)

La Rocca di Umbertide ospita nei suoi spazi una ampia mostra antologica dedicata a Fernando Garbellotto. Saranno esposte circa 40 opere con una suddivisione metodologica che vedrà, negli affascinanti sotterranei che conservano le pareti in pietra, un’installazione di numerose Reti frattali, opere libere, senza telaio, che penderanno dal soffitto in sequenza in modo che il pubblico in questa sorta di “arte partecipata” passerà attraverso di esse, sentendosi per un verso “irretito” e per un altro “libero”. Nelle due sale del primo piano saranno esposte i Frattali di terra, in una, e i Frattali d’aria nell’altra; invece nella prima sala del secondo piano si vedranno le Reti frattali montate su telaio e, nella seconda, le Reti frattali Fluo, opere di dimensioni più piccole inserite in teche di plexiglas. Qui, nel primo spazio, le Reti più recenti monocrome creeranno, alle pareti, una potente sinfonia di colori, con un ritmo “musicale”.

Garbellotto è noto per essere il pittore dei frattali, infatti questa figura geometrica, scoperta non molti anni fa (nel 1975 da Benoît Mandelbrot), è il contenuto “scientifico” delle sue opere. Non a caso, oltre al termine/concetto “frattale”, anche “nodo” e “rete” (termini per descrivere la concretezza delle opere dell’artista) appartengono al campo delle scienze. Ora, i frattali sono i contenuti ma, dato che siamo nei territori dell’arte visiva, va sottolineato che Garbellotto è “artista”, è “pittore” nel senso pieno del termine, quindi esprime i suoi concetti in una forma artistica assai alta, sia per la capacità tecnica nella composizione e nel dipingere sia per uno stile suo proprio e del tutto contemporaneo, per esempio nell’uso della monocromia, della tendenza alla “riduzione” che, nel tempo, lo porta ad una costruzione rigorosamente ortogonale.

Accompagnerà la mostra, curata da Giorgio Bonomi, un catalogo con un testo del curatore e una postfazione di Matteo Galbiati. L’esposizione offrirà al pubblico una rassegna completa delle serie più recenti e di qualche anno addietro di Garbellotto che sa unire, nella sintesi di contenuto e forma – fondamento dell’arte come voleva la sempre valida teoria estetica crociana –, scienza ed arte, come pochi nell’arte contemporanea.

La mostra verrà inaugurata sabato 28 settembre (ora 17) alla presenza dell’artista e sarà visitabile fino al 27 di ottobre nei seguenti orari:
Martedì 16.30 / 18.30; 
Mercoledì e Giovedì 10.30 / 12.30 – 16,30 / 17.30; 
Venerdì, Sabato e Domenica 10.30 / 12.30 – 16,30 / 18.30.b
Lunedì chiuso.

BIOGRAFIA

Fernando Garbellotto (Portogruaro-VE, 1955), dopo gli studi umanistici e la laurea in Giurisprudenza, sviluppa in ambito veneziano la sua ricerca artistica che prende una svolta alla fine degli anni ’80 quando, affascinato dalle teorie di Mandelbrot sulle geometrie frattali, traccia un nuovo campo d’indagine che prosegue tuttora.  Nel 1997 fonda a Milano con altri artisti il movimento “Caos Italiano” col quale espone in molti spazi pubblici italiani ed esteri. Nel 2006 giunge all’elaborazione di ciò che egli stesso definisce il punto di sintesi della sua ricerca: le “Reti frattali”. Dalla prima metà degli anni ‘90 espone in vari spazi pubblici e gallerie private, in Italia e all’estero. Vive tra Portogruaro e Milano.

ASTRAZIONI/1 : GENERAZIONE ANNI 50 (Rocca di Umbertide, 3 agosto – 22 settembre 2024)

Sabato 3 agosto (ore 17) alla Rocca di Umbertide si inaugura la mostra collettiva “Astrazioni/1”.

La mostra sarà visitabile fino al 22 settembre nei seguenti orari:

Martedì    16.30 / 18.30;
Mercoledì e Giovedì    10.30 / 12.30 – 16,30 / 17.30;
Venerdì, Sabato e Domenica    10.30 / 12.30 – 16,30 / 18.30
Lunedì chiuso. Festivi aperto.

 

“Astrazioni/1” vuole essere una prima ricognizione su una generazione di artisti nati negli Anni Cinquanta ancora oggi poco studiata. Si tratta di artisti oggi più o meno settantenni, un’età in cui è possibile fare un significativo bilancio delle singole ricerche e valutare gli esiti di una generazione. Il progetto, a cura di Giorgio Bonomi e Lorenzo Fiorucci, è la prima tappa di un percorso che vuole concentrarsi su una tipologia artistica, quella astrattista, adottata in varie forme dagli artisti invitati a partecipare, e che rappresenta uno spaccato significativo della pur ampia e variegata compagine creativa presente in ambito nazionale. Dodici artisti tra pittori e scultori attivi in un ambito di ricerca affine su cui la mostra vuole segnare un punto fotografando più momenti della loro indagine, dagli esordi fino all’attuale stato del loro percorso. L’astrazione, infatti, offre ancora stimolanti punti di riflessione critica resi tangibili da un’esposizione come questa, che può restituire la vivacità interpretativa in atto in questo momento, attraverso i quadri e le sculture di alcuni dei protagonisti dell’arte italiana attuale. Per ogni artista le opere in mostra testimoniano tre fasi evolutive del loro lavoro, di modo che il visitatore possa orientarsi nelle diverse fasi del suo percorso. L’esposizione è accompagnata da un catalogo in cui sono raccolte le immagini delle opere in mostra corredate da testi critici e apparati bio-bibliografici.

 

Gli artisti presenti in mostra sono: Tommaso Cascella (Roma, 1951), Stefano Turrini (Firenze, 1951), Paolo Iacchetti (Milano, 1953), Sonia Costantini (Mantova, 1953), Domenico D’Oora (Londra, 1953), Alessandro Gamba (Pontedera, 1955), Alessandra Bonoli (Faenza-RA, 1956), Alfonso Talotta (Viterbo, 1957), Massimo Arrighi (Mezzolara-BO, 1957), Fabio Mariacci (Città di Castello-PG, 1957), Albano Morandi (Salò-BS, 1958), Walter Cascio (Bologna, 1958).

À REBOURS (Rocca di Umbertide, 22 giugno / 28 luglio 2024)

Sabato 22 giugno (ore 18) si inaugura alla Rocca di Umbertide À rebours”, mostra personale dell’artista milanese Armando Fettolini a cura di Simona Bartolena e Luigi Cavadini.

La mostra sarà visitabile fino a Domenica 28 Luglio nei seguenti orari:

Martedì 16.30 / 18.30;
Mercoledì e Giovedì 10.30 / 12.30 – 16,30 / 17.30;
Venerdì, Sabato e Domenica 10.30 / 12.30 – 16,30 / 18.30
Lunedì chiuso. Festivi aperto.

 

     À rebours racconta gli ultimi vent’anni della ricerca artistica di Armando Fettolini, presentando opere datate dalla fine degli anni Novanta ai nostri giorni.

     Il percorso artistico di Fettolini inizia alla metà degli anni Settanta, con gli studi all’Istituto d’Arte di Monza, e prosegue, senza sosta, fino ad oggi, in una costante e coerentissima evoluzione. Elemento di continuità nella ricerca dell’artista è l’indagine dell’animo umano, in tutta la sua complessità. Materiche, profondamente espressive, in bilico tra figurazione e astrazione, le opere di Armando Fettolini procedono da sempre per serie tematiche, entrando e uscendo da temi iconografici che compongono la trama di un unico grande racconto.  La mostra presenta un’ampia selezione di lavori, tra dipinti, sculture e installazioni, scelti dall’artista e dai curatori, provenienti da collezioni pubbliche e private oltre che dall’archivio dell’artista. Il percorso di mostra procede, però, all’inverso – À rebours, appunto –, controcorrente, partendo dagli ultimissimi lavori per arrivare a quelli più vecchi come datazione.

     Ciascuna delle tematiche indagate dall’arte di Armando Fettolini suggerisce riflessioni importanti sulla condizione umana, sulla diversità, sulla necessità di guardare il Mondo con occhi meno ipocriti: dai Randagi alla serie del Mondo degli strani, dai Corpi in viaggio fino ai più recenti Blu, le iconografie interpretate dall’artista sono sempre racconti emozionanti, capaci di coinvolgere anche il visitatore meno attento. Gli ultimi lavori sembrano portare una nuova leggerezza nella poetica dell’artista, frutto anche di una condizione personale più serena e distesa. Alla materia “pesante” che emergeva nelle sue opere del passato si è sostituita la carta, elemento centrale nella sua più recente produzione. Passato da un periodo in cui nella sua tavolozza predominava il blu – colore emblematico e simbolico –, Fettolini è approdato ora a composizioni realizzate con la carta e pervase dalla luminosità del bianco: opere che segnano una straordinaria svolta, aprendo nuovi orizzonti da attraversare.

     In mostra viene data un’attenzione particolare anche alla narrazione, con un apparato didattico pensato per rendere comprensibile anche a un pubblico di non addetti ai lavori il significato dei lavori esposti.

 

Cenni biografici

 Armando Fettolini è nato a Milano nel 1960. La passione per la pittura lo accompagna fin dall’infanzia; già a quindici anni viene preso a bottega da un affreschista, Nicola Napoletano. A diciotto anni riceve i primi riconoscimenti artistici ufficiali e nel 1987 si tiene la sua prima mostra. Il 1997 è l’anno dell’ingresso ufficiale nel mondo del mercato dell’arte con la Galleria Mari Arte Contemporanea con la quale partecipa alle principali fiere nazionali e internazionali ed espone in luoghi pubblici deputati all’arte e musei. Nel 2000 egli riceve a Parigi il 5° Award Arjo Wiggins come miglior creativo italiano. A dicembre dello stesso anno inaugura a New York una personale alla galleria Art54; seguiranno, fino ad arrivare ai nostri giorni, mostre in Spagna, Francia, Corea del Sud, Germania, Lussemburgo, Slovacchia, Svizzera e in numerose e importanti sedi italiane. Tra le sue ultime personali: Blu agostino, Como, San Pietro in Atrio, 2018; Immergersi nel cielo, Piacenza Biffi Arte 2018; L’infinito in un quadrato, Milano, Università Bocconi, 2019; 180 da qui, Arcore, Villa Borromeo d’Adda, 2020; Il mio approdo, Castel Rozzone, Palazzo Comunale, 2021; I miei 8000, Missaglia, Monastero della Misericordia, 2021. Di lui hanno scritto alcune delle più importanti firme della critica contemporanea. Numerose le pubblicazioni a lui dedicate. Dal 2009 Fettolini si dedica anche alla realizzazione di opere pubbliche, con progetti che gli permettono di indagare nuovi aspetti della comunicazione artistica, quali la relazione tra opera d’arte e territorio. All’attività di artista egli affianca quella di operatore culturale, organizzatore e curatore di mostre, con particolare attenzione sia alla riscoperta di importanti ma ancora poco noti maestri del passato che al sostegno e la promozione della ricerca di giovani emergenti. Nel 2015 ha fondato, per questo, con Simona Bartolena il progetto Ponte43.

 

 

 

 

 

 

 

 

TREARTISTESEI (Rocca di Umbertide, 18 maggio / 16 giugno 2024)

Sabato 18 maggio (ore 17) alla Rocca di Umbertide verrà inaugurata la mostra d’arte contemporanea TREARTISTESEI. Saranno presenti i curatori Giorgio Bonomi e Lara Caccia, oltre alle artiste: Rosetta Berardi, Francesca Dondoglio e Valentina Palmi.

Questa mostra è la sesta di una serie di esposizioni iniziata nel 2016 che vuole portare all’attenzione del pubblico la produzione artistica legata al genere femminile. Anche questa volta vengono proposte le “personali” di tre artiste che operano con diverse poetiche e differenti tecniche, offrendo al visitatore uno spettro ampio dell’arte contemporanea: dall’astrazione all’arte concettuale, dalla monocromia alla figurazione.

ROSETTA BERARDI nasce in Sicilia nel 1944. Dal 1962 vive a Ravenna dove si è diplomata in pittura all’Accademia di Belle Arti e poi si è laureata in Storia dell’Arte Contemporanea al DAMS di Bologna. Sensibile alla contaminazione tra pittura, installazione e fotografia, sviluppa una costante ricerca estetica sulla sinergia dei materiali. Sue opere sono presenti in collezioni private e musei tra cui: Museo d’Arte della Città, Ravenna; Galleria Arte Moderna e Collezione Albornoz, Spoleto; MACAM, Museo Arte Contemporanea all’Aperto, Maglione (TO); Museo d’Arte Contemporanea Novoli (LE); Collezione Muditac, Roma; Museum Sanbao Ceramic Art, Jingdezhen (Cina); Museum Bagheria, Osservatorio dell’Arte Contemporanea in Sicilia, Bagheria (PA); MACC Museo d’Arte Contemporanea, Caltagirone; Parigi sede dell’Unesco; Bologna, Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna.

FRANCESCA DONDOGLIO è nata a Donato (BI) nel 1990, vive a Torino. Dopo un’esperienza nel restauro delle opere antiche, moderne e contemporanee (è laureata in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali), si dedica alla pittura, fondata sul colore, materia e segno. Nelle sue opere alla stesura segnica del pigmento segue il processo pittorico attraverso un’azione corporale, in cui la mano diventa lo strumento espressivo sia della razionalità che del sentimento, arrivando ad amalgamare i due colori in una sintesi psichica-visiva. L’atto del dissolvere il pigmento fino a farlo diventare superficie, corrisponde ogni volta ad un divenire esperienziale, che si eleva dal terreno verso un modo spirituale, e quella stessa superficie diviene soglia da oltrepassare. Le sue opere prediligono la forma del quadro e dell’installazione site specific e sono presenti in collezioni pubbliche e private.

VALENTINA PALMI è nata a Bologna, dove vive, nel 1994. Nel 2021 si è diplomata alla Magistrale di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. Da allora porta avanti, attraverso una pratica artistica basata su quella che definisce “Linea Verticale”, una ricerca di ampio respiro sulla direzione politicamente spirituale nell’arte emergente. La predominanza della tonalità vermiglia dei segni è data da una stratificazione di diversi umori a partire dalle gocce di sangue, dalle matite, fino alla biro ed agli inchiostri. Attualmente sta frequentando il Dottorato d’artista promosso dalle Università di Hasselt e di Bologna ed è la direttrice artistica della Galleria d’Arte Contemporanea Studio la Linea Verticale di Bologna.

 

La mostra sarà visitabile fino a domenica 16 giugno nei seguenti orari:

Martedì 16.30 / 18.30;
Mercoledì e Giovedì 10.30 / 12.30 – 16,30 / 17.30;
Venerdì, Sabato e Domenica 10.30 / 12.30 – 16,30 / 18.30
Lunedì chiuso. Festivi aperto.

UMBERTID’ARTE 5 (Rocca di Umbertide, 30 marzo / 5 maggio 2024) – PROROGATA FINO AL 12 MAGGIO

Accanto a nomi di rilievo o emergenti della scena artistica italiana contemporanea che saranno protagonisti della stagione espositiva 2024, la Rocca di Umbertide con la quinta edizione della mostra collettiva Umbertid’Arte vuole ancora una volta dare visibilità ad artisti non professionisti del territorio (per nascita o adozione) che presentano i loro lavori spaziando tra varie forme espressive: pittura, disegno, arti plastiche, fotografia.

Sono in mostra opere di Posy Abbot, Alessio Accalai, Bruno Anitori, Carlo Arcipreti Finocchi, Jason Balducci, Matteo Becchetti, Lucia Bonucci, Sandro Epi, Mir-Ko, Giampaolo Monsignori, Paola Panzarola, Ilaria Pennoni, Vittorio Picchio, Marco Piccioloni, Laura Rossi, Wolfgang Sandt, Giada Sonaglia, Ettore Spatoloni, Paola Suvieri, Simona Tondini, Antonella Ubbidini, Alberto Venturelli.

La mostra si inaugura sabato 30 marzo alle ore 17 e sarà visitabile fino al 5 maggio nei seguenti orari:

Martedì 16.30 – 18.30
Mercoledì e Giovedì 10.30 – 12.30 / 16.30 – 17.30
Venerdì, sabato e Domenica 10.30 – 12.30 / 16.30 – 18.30
Lunedì chiuso. Festivi aperto.