Claudio Verna. Costruire un’emozione

Prosegue la programmazione culturale del Comune di Città di Castello con una nuova mostra presso la Event Room della Pinacoteca comunale. Dopo l’innovativa mostra dedicata al critico Vittorio Brandi Rubiu, che ha inaugurato un nuovo filone espositivo che permette di rileggere la storia dell’arte contemporanea con gli occhi di chi quella storia ha contribuito a scriverla, l’assessore alla cultura Michela Botteghi, in occasione del 113 compleanno del museo civico ha annunciato la prossima mostra. Si tratta della personale di Claudio Verna, tra i protagonisti assoluti della pittura analitica italiana del secondo Novecento. L’esposizione, curata da Giorgio Bonomi e Lorenzo Fiorucci, sarà allestita presso la Event Room dal 4 luglio al 21 settembre 2025, una nuova tappa nella programmazione annuale di questo spazio che si dimostra essere un efficace contenitore per approfondimenti sulle varie questioni artistiche, ravvivando periodicamente il percorso stabile della Pinacoteca tifernate.

Nato a Guardiagrele (CH) nel 1937, Verna è da sempre pittore. All’inizio del suo percorso aderisce, pur mantenendo una forte autonomia poetica, a quella corrente definita Pittura Analitica o Pittura-Pittura: un movimento che, negli anni ’60 e ’70, si proponeva di superare l’informale e il minimalismo attraverso una rinnovata attenzione agli elementi fondanti del fare pittorico – il colore, la superficie, il gesto.

L’opera di Verna si distingue per una monocromia mai assoluta, attraversata da tagli e strisce che rivelano una tavolozza complessa, e da una geometria “calda”, capace di emozionare. Le sue composizioni si articolano, nel tempo, in un dialogo continuo tra rigore e libertà, tra ortogonalità e variazione lirica, come dimostrano i suoi “arcipelaghi” cromatici e le più recenti sovrapposizioni di grandi campiture di colore.

Il percorso espositivo a Città di Castello è giocato su formati medio e piccoli prodotti dalla metà degli anni novanta fino ad oggi. Un percorso che ci fa immergere nel mondo lirico della pittura di Verna che attraverso le sue opere riesce a costruire e fissare su tela la densità di un’emozione offrendo al pubblico l’occasione di entrare in contatto con un’arte che, pur nella sua astrattezza, parla al sentimento umano: dalla serena luminosità dei bianchi e dei gialli, all’inquietudine profonda dei blu e dei neri.

Un’esperienza che invita lo spettatore ad andare oltre il visibile, nel segno di un’arte che ancora oggi sa interrogare il presente.

 

Informazioni utili
Sede: Event Room – Pinacoteca Comunale di Città di Castello
Date: 4 luglio – 21 settembre 2025
A cura di: Giorgio Bonomi e Lorenzo Fiorucci
Promossa da: Comune di Città di Castello – Assessorato alla Cultura
Inaugurazione: Giovedì 4 luglio, ore 18:00
Orari Pinacoteca: dal martedì alla domenica 10.00 – 13.00 e 14.30 – 18.30

Contatti stampa:
cultura@comune.cittadicastello.pg.it tel 075-8523171

Edicola dei Randagi – Shrine of the Strays

Qeu Meparishvili
Edicola dei Randagi – Shrine of the Strays
A cura di Giovanni Rendina
Citerna (PG), Umbria
Dal 28 giugno al 28 settembre 2025

Una Boccata d’Arte
20 artisti, 20 borghi, 20 regioniSesta edizione
Inaugurazione: sabato 28 giugno 2025, ore 18.00
Rocca di Citerna, Via della Rocca

In occasione della sesta edizione di Una Boccata d’Arte, progetto d’arte contemporanea diffuso lungo tutta la Penisola, ideato da Fondazione Elpis, è il borgo di Citerna (PG) ad accogliere un intervento inedito per l’Umbria. Firmata da Qeu Meparishvili (Tbilisi, Georgia, 1995) e curata da Giovanni Rendina l’opera si intitola Edicola dei Randagi – Shrine of the Strays ed è aperta al pubblico a partire da sabato 28 giugno, alle ore 18.00

Città di Castello: oltre 300 i visitatori del Biglietto unico

Oltre 300 i visitatori che hanno approfittato della promozione “Un biglietto quattro musei” che consente a Città di Castello per tutto il Giubileo la visita di Pinacoteca comunale Museo diocesano, Campanile cilindrico e Oratorio di San Crescentino. In occasione delle festività grande affluenza nei musei cittadini di Città di Castello aperti anche a Pasqua e Pasquetta, grazie anche alla campagna FO(U)R ONE, al suo esordio durante il Ponte Pasquale, “che, stando ai numeri ha funzionato” commentano Michela Botteghi, assessore alla Cultura del Comune di Città di Castello, e Federica Tarducci, responsabile dei beni culturali della Diocesi. “Proprio grazie a questa promozione e al bel tempo i musei di Città di Castello sono stati visitati da più di 300 turisti provenienti da tutta Italia. Il visitatore ha potuto fare un viaggio attraverso il Rinascimento e la Contemporaneità visitando il cinquecentesco Palazzo Vitelli alla Cannoniera la cui prestigiosa facciata è stata progettata dal Vasari; contenitore encomiabile di una collezione ricchissima tra cui opere di Raffaello, Luca Signorelli, Ghirlandaio, Raffaellino del Colle, Della Robbia, Guttuso, De Chirico e molti altri. Durante tutte le festività è stato possibile ammirare anche la Pala di Santa Cecilia di Luca Signorelli, da poco restaurata, la mostra temporanea nella Event Room dal titolo “Vittorio Brandi Rubiu. Tra Arte e Vita. Documenti e opere da Burri a Pascali” a cura di Lorenzo Fiorucci e la “Biennale d’arte contemporanea. Con lo stesso biglietto i turisti hanno potuto ammirare l’arte sacra e rinascimentale del Museo Diocesano che conserva opere di oreficeria di rara bellezza tra cui il Palliotto, il Tesoro di Canoscio e le opere di Pinturicchio e di Rosso Fiorentino. A questi musei si è unita un’experience davvero emozionante e cioè quella di salire fino alla sommità del medievale Campanile Cilindrico e quella di poter fare una gita fuori porta in direzione affreschi di Luca Signorelli presso l’Oratorio di San Crescentino a Morra”. “Il percorso di visita permette di concentrare un uno o due giorni diversi spazi di interesse anche a misura di famiglia. Il primo fine settimana è andato molto bene, ora confidiamo nei prossimi che fino al 2 giugno ci accompagneranno in questo inizio estate”. Il biglietto unico ha la validità di una settimana e si cumula con altre convenzioni come il ridotto per tutti i musei di MUA, per la visita della mostra Metallica a Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, per la Ecclesia Card, per il Museo di Cortona, e per il Museo civico di Sansepolcro. Le immagini della Pinacoteca, del Museo Diocesano, del Campanile Cilindrico, dell’Oratorio di San Crescentino ed il centro storico dall’alto hanno fatto il giro nei principali Tg nazionali e regionali il giorno di Pasqua e Pasquetta, nel corso delle diverse edizioni giornaliere.

𝑬𝒗𝒆𝒏𝒕𝒊 – 𝑷𝒂𝒔𝒒𝒖𝒆𝒕𝒕𝒂 𝒂 𝑴𝒐𝒏𝒕𝒐𝒏𝒆 𝒄𝒐𝒏 𝒍𝒂 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒂 𝒐𝒔𝒕𝒆𝒏𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑺𝒂𝒏𝒕𝒂 𝑺𝒑𝒊𝒏𝒂 𝑻𝒓𝒂 𝒍𝒆 𝒏𝒐𝒗𝒊𝒕𝒂̀ 𝒊𝒍 𝒓𝒊𝒕𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒓𝒆𝒍𝒊𝒒𝒖𝒊𝒂 𝒂𝒍 𝑴𝒖𝒔𝒆𝒐 𝒅𝒊 𝑺𝒂𝒏 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒆𝒔𝒄𝒐

Si rinnova a Montone l’appuntamento con una delle manifestazione più belle e suggestive dell’Umbria: la Donazione della Santa Spina.

Lunedì 21 aprile, giorno di Pasquetta, si terrà la prima ostensione della reliquia, un momento significativo per ricordare che proprio il lunedì dell’Angelo avvenne la donazione a Montone della Spina della Corona del Cristo, che Carlo Fortebraccio ricevette dalla Serenissima Repubblica di Venezia, al sevizio della quale il figlio di Braccio aveva combattuto fra il 1470 e il 1477. C’è anche una leggenda secondo la quale questa Spina sarebbe fiorita il venerdì Santo, emanando un dolcissimo profumo. Dal 1798, dopo l’incendio della chiesa di San Francesco, la reliquia è custodita dalle suore del convento di Sant’Agnese, dove fu portata per proteggerla durante le invasioni napoleoniche. La novità di quest’anno è che la Santa Spina tornerà al suo luogo originario: il Museo di San Francesco, dove verrà nuovamente collocata in esposizione in estate, rendendo così omaggio alla sua storia secolare e al forte legame con il territorio.

Una giornata di festa, in attesa della rievocazione storica della Donazione che puntuale tornerà nel mese di agosto, caratterizzata non soltanto dal tema religioso, ma da tanti appuntamenti preparati dall’associazione Pro loco montonese. A conferire ulteriore prestigio alla manifestazione anche il patrocinio ufficiale del Giubileo 2025.
“Come ormai tradizione, il lunedì di Pasquetta si terrà la prima ostensione della Santa Spina, accompagnata dal suggestivo ritorno nel borgo del corteo storico guidato da Carlo Fortebracci, che simbolicamente donerà la reliquia alla comunità montonese. A seguire, nella Collegiata, sarà celebrata la messa solenne dal Vescovo delle diocesi di Città di Castello e Gubbio, Monsignor Luciano Paolucci Bedini, una presenza per noi particolarmente significativa e ricca di valore spirituale”, così il presidente della Pro loco di Montone, Raffaele Bei. “È un appuntamento molto sentito, che si ripete da anni – continua – e che rappresenta un momento di forte coesione per la comunità, oltre ad attirare numerosi visitatori e turisti, affascinati dalla storia e dalla bellezza di questa rievocazione. L’evento rappresenta l’inizio del percorso che ci condurrà alla grande festa di agosto, in programma quest’anno dal 17 al 24, quando si terrà la seconda ostensione della Santa Spina e la tradizionale sfida tra i Rioni per il Palio. Anche in quell’occasione sarà rievocato il ritorno di Carlo Fortebracci con il corteo storico, rendendo viva ancora una volta la nostra storia”.
“Esprimo profondo orgoglio e commozione nel pensare alla nostra comunità riunita per la prima ostensione della Santa Spina – afferma il sindaco Mirco Rinaldi -. Questo simbolo prezioso rappresenta per Montone un legame profondo con le radici cristiane, ma anche un momento di forte coesione popolare, in cui la storia torna a vivere nei gesti, nei volti e nelle emozioni della nostra gente. Dopo l’ostensione, la Santa Spina farà ritorno al Museo di San Francesco, suo luogo originario: un gesto dal forte valore simbolico, che rappresenta un atto di rispetto verso la nostra storia secolare e di rinnovata responsabilità nella custodia del nostro patrimonio spirituale e culturale. Ringrazio con sincera gratitudine la Pro loco, la parrocchia, le associazioni, i rioni e tutti i volontari che rendono possibile, anno dopo anno, questa celebrazione così sentita. Grazie a loro, Montone mostra il suo volto più autentico: quello di un borgo capace di onorare le proprie tradizioni guardando con speranza al futuro. Che la Santa Spina continui ad essere per tutti noi un segno di pace e di unità”.

Il programma di lunedì 21 aprile
La celebrazione della Santa Spina prenderà il via alle ore 10.30 in Piazza Fortebraccio con la lettura del “Proclama” del Gran Gonfaloniero, l’arrivo del Conte Carlo Fortebracci seguito dal Corteo Storico, accompagnato dai Tamburi di Braccio.
Il reliquiario della Santa Spina sarà visitabile tutto il pomeriggio nella Chiesa Collegiata, dove alle 11.30 il vescovo di Città di Castello e Gubbio celebrerà la santa messa, accompagnata dalla corale Fortebraccio.
La festa proseguirà nel pomeriggio, alle ore 15.30, al Museo San Francesco con “Carlo Fortebracci e la storia della Santa Spina” e la possibilità di visitare il museo.
Sempre nel pomeriggio, alle 16.30 alla Rocca di Braccio gli “Arcieri Malatesta di Montone” e la “Compagnia Arcus Tuder” di Todi renderanno omaggio alla Corte dei Fortebracci con un grandioso torneo.
Alle 17.30, in Piazza Fortebraccio, il giullare del castello si esibirà in uno spettacolo di giocoleria, equilibrismo e mangiafuoco.
La celebrazione si concluderà con il concerto “Nolite Timere” della corale Fortebraccio diretta dal maestro Francesco Fulvi, ore 18, nella chiesa di San Francesco.

𝑰𝑻𝑰𝑵𝑬𝑹𝑨𝑹𝑰 𝑴𝑼𝑨: 𝑪𝒂𝒎𝒑𝒂𝒏𝒊𝒍𝒆 𝒓𝒐𝒕𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒂 𝑪𝒊𝒕𝒕𝒂̀ 𝒅𝒊 𝑪𝒂𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒐.

𝐼𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑖𝑠𝑐𝑒 𝑢𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑟𝑎𝑟𝑖 𝑒𝑠𝑒𝑚𝑝𝑖 𝑑𝑖 𝑠𝑡𝑟𝑢𝑡𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑐𝑖𝑙𝑖𝑛𝑑𝑟𝑖𝑐𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑜 𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑒𝑑 𝑎𝑠𝑠𝑜𝑙𝑢𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑓𝑜𝑛𝑑𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒. 𝑆𝑢𝑙𝑙𝑒 𝑜𝑟𝑖𝑔𝑖𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑑𝑜𝑐𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑠𝑝𝑒𝑐𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎. 𝑃𝑜𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑛𝑛𝑜𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑐𝑖 𝑔𝑖𝑢𝑛𝑔𝑜𝑛𝑜 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑙𝑒 “𝑀𝑒𝑚𝑜𝑟𝑖𝑒 𝑒𝑐𝑐𝑙𝑒𝑠𝑖𝑎𝑠𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑒 𝑐𝑖𝑣𝑖𝑙𝑖 𝑑𝑖 𝐶𝑖𝑡𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝐶𝑎𝑠𝑡𝑒𝑙𝑙𝑜” 𝑑𝑒𝑙 𝑣𝑒𝑠𝑐𝑜𝑣𝑜 𝑡𝑖𝑓𝑒𝑟𝑛𝑎𝑡𝑒 𝑀𝑜𝑛𝑠. 𝐺𝑖𝑜𝑣𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑀𝑢𝑧𝑖: 𝐼𝑙 𝑟𝑖𝑓𝑒𝑟𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑎𝑛𝑡𝑖𝑐𝑜 𝑟𝑖𝑠𝑎𝑙𝑒 𝑎𝑙𝑙’𝑎𝑛𝑛𝑜 1283 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑖𝑙 𝐶𝑜𝑚𝑢𝑛𝑒 𝑡𝑖𝑓𝑒𝑟𝑛𝑎𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑠𝑡𝑖𝑛𝑎 𝑢𝑛𝑎 “𝑟𝑎𝑡𝑎” 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑛𝑒𝑡𝑎 𝑑𝑎 𝑑𝑒𝑣𝑜𝑙𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 “𝑔𝑖𝑎̀ 𝑐𝑜𝑚𝑖𝑛𝑐𝑖𝑎𝑡𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝐶𝑎𝑚𝑝𝑎𝑛𝑖𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝐶𝑎𝑡𝑡𝑒𝑑𝑟𝑎𝑙𝑒”.
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 𝐼𝑙 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑎𝑛𝑖𝑙𝑒 𝑠𝑜𝑟𝑔𝑒𝑣𝑎 𝑖𝑠𝑜𝑙𝑎𝑡𝑜 𝑠𝑢𝑙 𝑠𝑎𝑔𝑟𝑎𝑡𝑜, 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑚𝑝𝑙𝑖𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑟𝑖𝑛𝑎𝑠𝑐𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑎𝑐𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝐵𝑎𝑠𝑖𝑙𝑖𝑐𝑎 𝐶𝑎𝑡𝑡𝑒𝑑𝑟𝑎𝑙𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑓𝑖𝑛𝑖̀ 𝑝𝑒𝑟 𝑐𝑒𝑙𝑎𝑟𝑛𝑒 𝑙’𝑖𝑛𝑔𝑟𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑜𝑟𝑖𝑔𝑖𝑛𝑎𝑙𝑒; 𝑔𝑙𝑖 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑎𝑟𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑚𝑢𝑟𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑐𝑖 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑐𝑎𝑛𝑜 𝑙𝑒 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑒 𝑓𝑎𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒. 𝐿𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑟𝑜𝑚𝑎𝑛𝑖𝑐𝑎 𝑒̀ 𝑙𝑎 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑎𝑛𝑡𝑖𝑐𝑎 (𝑠𝑒𝑐. 𝑋𝐼-𝑋𝐼𝐼) 𝑒𝑑 𝑒̀ 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑎 𝑎 𝑝𝑖𝑐𝑐𝑜𝑙𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑖 𝑑𝑖 𝑝𝑖𝑒𝑡𝑟𝑎, 𝑚𝑒𝑛𝑡𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑔𝑖𝑢𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑠𝑢𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑔𝑜𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑐𝑎 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑣𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑠𝑢𝑐𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖𝑣𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑎𝑙𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑎𝑙 1283-84.
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𝑁𝑒𝑙 1369 “𝑖𝑙 𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝑐𝑜𝑙 𝑝𝑒𝑟𝑚𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑣𝑒𝑠𝑐𝑜𝑣𝑜” 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑣𝑒𝑑𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 100 𝑓𝑖𝑜𝑟𝑖𝑛𝑖 𝑑’𝑜𝑟𝑜 𝑎𝑣𝑢𝑡𝑖 𝑖𝑛 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖𝑡𝑜 𝑑𝑎 𝐺𝑒𝑟𝑜𝑧𝑧𝑜 𝑑𝑖 𝑃𝑖𝑒𝑟𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑟𝑖𝑝𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑖 𝑡𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐ℎ𝑖𝑒𝑠𝑎 𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑎𝑛𝑖𝑙𝑒 𝑒𝑑 𝑖 𝑏𝑒𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝐶𝑎𝑛𝑜𝑛𝑖𝑐𝑎 𝑑𝑒𝑣𝑎𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑙’8 𝑙𝑢𝑔𝑙𝑖𝑜 1368.
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𝐿𝑎 𝑠𝑡𝑟𝑢𝑡𝑡𝑢𝑟𝑎, 𝑎𝑙𝑡𝑎 43,50 𝑚𝑡. 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛 𝑑𝑖𝑎𝑚𝑒𝑡𝑟𝑜 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑜 𝑑𝑖 7 𝑚𝑡., 𝑡𝑒𝑟𝑚𝑖𝑛𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛 𝑐𝑜𝑟𝑜𝑛𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑜 𝑖𝑛 𝑐𝑢𝑖 𝑒̀ 𝑢𝑏𝑖𝑐𝑎𝑡𝑎 𝑙𝑎 𝑐𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑎𝑛𝑎𝑟𝑖𝑎 𝑜𝑠𝑝𝑖𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 3 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑎𝑛𝑒. 𝐴 𝑝𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎 𝑑𝑜𝑣𝑒 𝑖𝑛 𝑜𝑟𝑖𝑔𝑖𝑛𝑒 𝑒𝑟𝑎 𝑙’𝑖𝑛𝑔𝑟𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑒̀ 𝑢𝑏𝑖𝑐𝑎𝑡𝑎 𝑙𝑎 𝑠𝑎𝑐𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖𝑎.
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𝐿’𝑎𝑐𝑐𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑎𝑡𝑡𝑢𝑎𝑙𝑒 𝑠𝑖 𝑡𝑟𝑜𝑣𝑎 𝑎 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑢𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑒 𝑠𝑖 𝑟𝑎𝑔𝑔𝑖𝑢𝑛𝑔𝑒 𝑡𝑟𝑎𝑚𝑖𝑡𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑐𝑎𝑙𝑎 𝑎 𝑐ℎ𝑖𝑜𝑐𝑐𝑖𝑜𝑙𝑎 𝑖𝑛 𝑝𝑖𝑒𝑡𝑟𝑎 𝑟𝑖𝑐𝑎𝑣𝑎𝑡𝑎 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑝𝑒𝑠𝑠𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑚𝑢𝑟𝑎𝑡𝑢𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑓𝑖𝑎𝑛𝑐𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝐶𝑎𝑡𝑡𝑒𝑑𝑟𝑎𝑙𝑒. 𝑃𝑟𝑜𝑠𝑒𝑔𝑢𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑢𝑛 𝑝𝑖𝑐𝑐𝑜𝑙𝑜 𝑏𝑎𝑙𝑙𝑎𝑡𝑜𝑖𝑜 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑜 𝑠𝑢 𝑎𝑟𝑐𝑜 𝑖𝑛 𝑚𝑎𝑡𝑡𝑜𝑛𝑖, 𝑠𝑖 𝑟𝑎𝑔𝑔𝑖𝑢𝑛𝑔𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑜𝑚𝑚𝑖𝑡𝑎̀ 𝑡𝑟𝑎𝑚𝑖𝑡𝑒 𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑚𝑖 𝑑𝑖 𝑠𝑐𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑝𝑖𝑎𝑛𝑒𝑟𝑜𝑡𝑡𝑜𝑙𝑖 𝑑𝑖 𝑠𝑜𝑠𝑡𝑎 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑖𝑡𝑖 𝑖𝑛 𝑙𝑒𝑔𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑎𝑠𝑡𝑎𝑔𝑛𝑜.
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𝑰𝒍 𝒄𝒂𝒎𝒑𝒂𝒏𝒊𝒍𝒆 𝒄𝒊𝒍𝒊𝒏𝒅𝒓𝒊𝒄𝒐 𝒆̀ 𝒂𝒑𝒆𝒓𝒕𝒐 𝒂𝒍 𝒑𝒖𝒃𝒃𝒍𝒊𝒄𝒐 𝒂𝒊 𝒔𝒆𝒈𝒖𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒐𝒓𝒂𝒓𝒊:
📌 𝑶𝒓𝒂𝒓𝒊𝒐 𝒆𝒔𝒕𝒊𝒗𝒐 (1 𝑨𝒑𝒓𝒊𝒍𝒆 – 30 𝑺𝒆𝒕𝒕𝒆𝒎𝒃𝒓𝒆): 𝑚𝑎𝑟𝑡𝑒𝑑𝑖̀ 𝑒 𝑚𝑒𝑟𝑐𝑜𝑙𝑒𝑑𝑖̀ 10.00 – 13.00 𝑑𝑎 𝑔𝑖𝑜𝑣𝑒𝑑𝑖̀ 𝑎 𝑑𝑜𝑚𝑒𝑛𝑖𝑐𝑎 10.00 – 13.00 / 15.30 – 18.00
𝐶ℎ𝑖𝑢𝑠𝑜 𝑖𝑙 𝑙𝑢𝑛𝑒𝑑𝑖̀.
𝑩𝒊𝒈𝒍𝒊𝒆𝒕𝒕𝒆𝒓𝒊𝒂
📌 𝐼𝑛𝑡𝑒𝑟𝑜: € 4.00
📌 𝑅𝑖𝑑𝑜𝑡𝑡𝑜: € 3.00 (𝑣𝑎𝑙𝑖𝑑𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑢𝑙𝑡𝑟𝑎𝑠𝑒𝑠𝑠𝑎𝑛𝑡𝑎𝑐𝑖𝑛𝑞𝑢𝑒𝑛𝑛𝑖, 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑢𝑛𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖 𝑓𝑖𝑛𝑜 𝑎 26 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑖𝑛 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑑𝑜𝑐𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑣𝑎𝑙𝑖𝑑𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑙’𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑖𝑛 𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜, 𝑟𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑖 𝑓𝑖𝑛𝑜 𝑎𝑖 18 𝑎𝑛𝑛𝑖, 𝑔𝑟𝑢𝑝𝑝𝑖 𝑠𝑢𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑖 𝑎𝑙𝑙𝑒 15 𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀.)
📌 𝐵𝑖𝑔𝑙𝑖𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑔𝑟𝑎𝑡𝑢𝑖𝑡𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑏𝑎𝑚𝑏𝑖𝑛𝑖 𝑓𝑖𝑛𝑜 𝑎𝑖 6 𝑎𝑛𝑛𝑖, 𝑔𝑢𝑖𝑑𝑒 𝑡𝑢𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑝𝑎𝑡𝑒𝑛𝑡𝑖𝑛𝑜, 𝑐𝑎𝑡𝑒𝑔𝑜𝑟𝑖𝑒 𝑠𝑝𝑒𝑐𝑖𝑎𝑙𝑖.
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“Città di Castello: un biglietto, quattro musei. Rinascimento e Contemporaneità”: nell’anno del Giubileo per visitare Pinacoteca comunale, Museo Diocesano, Campanile cilindrico e Oratorio di San Crescentino sarà sufficiente un solo biglietto, al costo di 8 euro l’intero e 6 il ridotto.
Nel corso della conferenza stampa in cui è stato presentato il progetto e firmato il protocollo di intesa,
il sindaco di Città di Castello Luca Secondi, presente insieme all’assessore alla Cultura Michela Botteghi, e il vescovo della Diocesi tifernate mons. Luciano Paolucci Bedini hanno spiegato la genesi del progetto, a partire dalla riflessione che “L’Anno Giubilare 2025, soprattutto in Umbria, per la specificità religiosa, storica ed artistica del territorio, rappresenta una meta preferenziale dei flussi turistici, sia religiosi che generalisti: la collaborazione tra Amministrazione comunale e Diocesi trova la sua finalità nella crescita della cultura dell’accoglienza, mediante la convergenza delle modalità di gestione, l’elaborazione di un’immagine esterna coordinata, una campagna di promozione congiunta”. Da questo punto di vista “Pinacoteca civica e Museo Diocesano rappresentano due facce di un unico, ricco patrimonio culturale che racconta la storia e l’identità di un territorio. Entrambi i musei, con le loro collezioni, si intrecciano in un dialogo tra arte, storia, fede e devozione. Il progetto del biglietto unico, propone una visione unica del patrimonio culturale e del territorio come risorsa strategica, offrendo al visitatore la possibilità di immergersi in un percorso che attraversa secoli di storia e cultura condivise”.
Le infrastrutture del progetto sono la biglietteria unica con due postazioni, alla Pinacoteca e al Museo diocesano, un biglietto di base di 8 euro per l’intero e 6 per il ridotto, con tutte le agevolazioni previste dal regime tariffario della Pinacoteca. Il biglietto darà diritto a visitare i quattro siti museali e sarà valido per una settimana. Naturalmente rimangono in vigore anche tutte le precedenti convenzioni e collaborazioni dei musei coinvolti. Inoltre è previsto un calendario di iniziative congiunto.
“Il progetto è sperimentale, partiamo con 4 musei ma pensiamo, che, come per altre realtà in cui i beni culturali sono l’attrattore principale, l’obiettivo sia una integrazione complessiva dell’offerta museale cittadina, soprattutto nell’ottica della rete MUA. Riteniamo che, al pari di altri territori, sia importante porsi sul panorama regionale con una rappresentazione focalizzata e un’offerta riconoscibile, grazie alla peculiarità del territorio tifernate in termini artistici e architettonici. Nell’Umbria medievale, il binomio Rinascimento e Contemporaneità appare una sintesi efficace e originale dell’identità culturale e dell’offerta museale tifernate”.
Qua il link per poter prenotare per l’iniziativa – https://www.rimaltotevere.it/fourxone/
Info
Museo Diocesano
Campanile cilindrico
Oratorio di S. Crescentino di Morra
Da martedì a domenica: 10-13 e 15-18
Lunedì chiuso
Telefono 075 8554705
museo@diocesicastello.it
Pinacoteca comunale
Da martedì a domenica: 10-13 e 14.30-18.30; dal 1.11.2025: 10-13 e 15-18
Lunedì chiuso
Telefono 075 8554202
cultura@ilpoliedro.org

Pinacoteca comunale al centro di prestigiosi prestiti: il “San Nicola da Tolentino” torna dalla Francia, in partenza per Palazzo Strozzi le statuine del reliquiario di Sant’Andrea

Per un dipinto che torna, due sculture che vanno: “l’incremento delle richieste di prestito per le opere della Pinacoteca comunale di Città di Castello è un segno del nuovo interesse che il lavoro sui progetti di valorizzazione, come il restauro della Pala di Santa Cecilia e il restyling dell’Ala nuova, per citare i principali, sta suscitando nelle maggiori istituzioni nazioni ed estere” dichiara l’Assessorato alla Cultura annunciando il ritorno del “San Nicola da Tolentino” di Ermenegildo Costantini, copia della Pala Baronci di Raffaello, dalla Francia, dove è stato esposto nella mostra dedicata dal Palais De Lille a Raffaello, e la partenza imminente per Firenze, delle statuine del reliquiario di Sant’Andrea per Palazzo Strozzi in occasione della mostra dedicata al Beato Angelico. “La politica dei prestiti è orientata da due ordini di valutazione, la salvaguardia della qualità del percorso di visita del museo, e le ricadute in termini di conoscenza e promozione che le mostre esterne determinano, specialmente se di altissimo profilo come quelle che abbiamo finora preso in considerazione”. Di certo la cultura non è un elemento statico, deve circolare e fare rete perché sia viva e da questo punto di vista riteniamo importante che il patrimonio culturale della città sia presente e contribuisca a dare un senso a come l’arte oggi viene vissuta e letta: un esempio significativo è la copertina del catalogo della mostra francese su Raffaello per la quale è stato scelto il disegno di Raffaello per lo studio del San Nicola della Pala Baronci.
🔎Il dipinto “San Nicola da Tolentino” di Ermenegildo Costantini, una copia della Pala Baronci di Raffaello collocata in Pinacoteca comunale di Città di Castello, è tornato dopo essere stato esposto nella mostra “Expérience Raphael” in programma dal 18 ottobre 2024 al 17 febbraio 2025 negli spazi del museo Palais Beaux Arts di Lille in Francia. Il Palais Beaux Arts di Lille è la quarta realtà museale francese per la presenza di importanti opere come quelle di Donatello, Tintoretto, Rubens, Rembrant, Goya, Delacroix, Manet, Pisarro e Toulose-Lautrec. All’interno della mostra “Expérience Raphael” sono stati esposti 40 disegni dell’artista urbinate Raffaello Sanzio e alcune sue opere provenienti dai più importanti musei come il Museo del Louvre di Parigi, la National Gallery di Londra e il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, opere che sono state inserite e descritte nel catalogo della mostra. Le due sculture raffiguranti i Santi Andrea e Francesco pertinenti il Reliquiario di Sant’Andrea e riferibili alla bottega dello scultore fiorentino Lorenzo Ghiberti, verranno esposte nella mostra “Angelico”, dedicata a Fra Giovanni da Fiesole detto Beato Angelico, artista simbolo dell’arte fiorentina del Quattrocento in programma dal 26 settembre al 25 gennaio 2026 negli spazi del Museo di San Marco e Palazzo Strozzi di Firenze. Il Reliquiario di Sant’Andrea fu commissionato nel 1414 dal Comune di Città di Castello per custodire la reliquia delle ossa del braccio di Sant’Andrea, che era conservata nella chiesa di San Francesco. L’opera, in argento e rame dorato, fu eseguita dalla bottega di Lorenzo Ghiberti, uno dei più importanti scultori e orafi fiorentini, il quale viene ricordato per aver realizzato le porte bronzee del Battistero di Firenze. Le statuette di Sant’Andrea e di San Francesco fanno parte della struttura principale, presentano eleganti movenze tipiche della corrente Tardogotica di cui Ghiberti fu tra i più raffinati.

𝐈𝐭𝐢𝐧𝐞𝐫𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐌𝐮𝐚: 𝐀𝐫𝐜𝐡𝐞𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐢𝐧 𝐀𝐥𝐭𝐚 𝐕𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐓𝐞𝐯𝐞𝐫𝐞

🏺L’Alta Valle del Tevere è da sempre crocevia e luogo di scambi culturali tra Umbri, Etruschi, Romani e Longobardi. Molte le tracce e i reperti che raccontano la storia di quest’area a nord dell’Umbria.
🔸Un itinerario archeologico in Altotevere può iniziare da San Giustino per visitare in località Colle Plinio i resti della villa di Plinio il Giovane in Tuscis e conoscere la storia di questo insediamento nel Museo archeologico allestito nella splendida Villa Graziani. Mentre all’interno del Castello Bufalini si possono ammirare una collezione di busti di epoca romana che facevano parte della collezione di questa importante famiglia. Vale una sosta anche la cripta della chiesa arcipretale, databile al IX sec. d.C., che conserva al suo interno marmi di reimpiego, probabilmente provenienti dalla Villa di Plinio, e decorazioni di epoca altomedievale.
⬇️Proseguendo verso Monte Santa Maria Tiberina all’interno del Palazzo Museo Bourbon del Monte sono esposti reperti che vanno dalla preistoria al periodo longobardo, quando Monte Santa Maria Tiberina assunse la fisionomia di un castrum, posto sul confine del territorio longobardo con il corridoio bizantino.
Mentre a Città di Castello tra via Oberdan e via Borgo Farinario, l’antica Tifernum Tiberinum, sono visibili i resti di un anfiteatro, risalente al I secolo d.C. La Pinacoteca comunale invece conserva una piccola raccolta archeologica: all’ingresso sulla sinistra si trova un sarcofago del III sec. d.C. proveniente dalla frazione di Badia Petroia.
⬇️Proseguendo verso sud e salendo verso la città di Montone, è possibile visitare la sezione archeologica del Museo Civico all’interno del Complesso Museale di San Francesco, la quale custodisce i resti di una villa romana costruita nei pressi di Santa Maria di Sette nel II secolo d.C. Presso la città di Umbertide invece troviamo il Museo civico di Santa Croce, dove al suo interno sono esposti materiali ceramici dall’età protostorica al periodo ellenistico e romano, monete databili al IV-V secolo d.C. provenienti da un insediamento sul Monte Acuto.

𝐈𝐭𝐢𝐧𝐞𝐫𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐌𝐮𝐚: 𝐑𝐢𝐧𝐚𝐬𝐜𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐀𝐥𝐭𝐚 𝐕𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐓𝐞𝐯𝐞𝐫𝐞

🔸L’Alta Valle del Tevere nel corso del Rinascimento fu crocevia fra diversi territori e divenne meta di artisti proveniente da diverse parti d’Italia. Nel centro di Città di Castello troviamo Palazzo Vitelli alla Cannoniera, oggi sede della Pinacoteca comunale. L’edificio venne affrescato intorno alla metà del Cinquecento per volere di Alessandro Vitelli da Cristofano Gherardi detto il Doceno e da Cola dell’Amatrice, con l’intervento di Giorgio Vasari. La galleria civica conserva poi opere di Spinello Aretino, Antonio Vivarini, Lorenzo Ghiberti, Domenico Ghirlandaio, Andrea Della Robbia, Raffaellino del Colle, Pomarancio e Santi di Tito, nonché il magnifico Martirio di san Sebastiano di Luca Signorelli e una delle prime opere di Raffaello Sanzio, il Gonfalone della Santissima Trinità. Anche il Museo del Duomo custodisce opere testimoni della vitalità artistica che nei secoli ha contraddistinto la città tifernate, come la Madonna col Bambino e san Giovannino del Pintoricchio, databile all’ultimo decennio del Quattrocento, un Crocifisso attribuito a Nero Alberti da Sansepolcro e il Cristo in Gloria di Rosso Fiorentino (1528-1530). Del sistema museale ecclesiastico fa parte anche l’Oratorio di San Crescentino di Morra, frazione di Città di Castello, con affreschi di Luca Signorelli e scuola (1504-1507 ca.).
📍𝐏𝐞𝐫𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 𝐕𝐢𝐭𝐞𝐥𝐥𝐢
La famiglia Vitelli furono i promotori del rinnovamento in senso rinascimentale di Città di Castello. A questa famiglia di abili politici, capitani di ventura e uomini di chiesa si devono, oltre al Palazzo della Cannoniera, altri tre palazzi: Palazzo in piazza o all’Abbondanza nell’antica piazza dei Vitelli, ora piazza Matteotti, terminato nel 1545 da Alessandro Vitelli; Palazzo a San Giacomo, nel quartiere omonimo, ora sede della Biblioteca comunale e commissionato da Vitello Vitelli e Angela Paola Rossi di San Secondo Parmense, che lo aveva sposato in prime nozze; Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, costruito per volere di Paolo e Chiappino Vitelli, capitani di ventura e collaboratori dei Medici e dei Farnese.
🕍𝐋𝐞 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐞 𝐭𝐢𝐟𝐞𝐫𝐧𝐚𝐭𝐢
Il percorso poi prosegue al centro storico dove possiamo trovare la Basilica Cattedrale dei Santi Florido e Amanzio che porta i segni del rinnovamento cinquecentesco promosso dalla famiglia Vitelli. Tra le chiese cittadine vale la pena soffermarsi presso le chiese di San Domenico e San Francesco, dove un tempo erano conservate le opere di importanti artisti come Signorelli e Raffaello. Un’ulteriore tappa può essere il santuario della Madonna delle Grazie, dov’è conservata la tavola datata e firmata di Giovanni da Piamonte, allievo di Piero della Francesca (1456).
⬆️Proseguendo verso nord, è possibile fare tappa a Pistrino, frazione del comune di Citerna, dove è possibile ammirare la chiesa di Santa Maria Assunta, che ospita al suo interno affreschi rinascimentali di ispirazione o scuola del Perugino.
Infine andando ancora verso nord a San Giustino troviamo il Castello Bufalini, un raro esempio di dimora storica signorile pressoché integra. L’edificio era nato come fortilizio difensivo al confine tra lo stato della chiesa e la Repubblica Fiorentina e nel Cinquecento venne trasformato in un palazzo nobiliare dall’abate Ventura Bufalini e dal fratello Giulio: il progetto architettonico venne affidato a Nanni Ongaro, della Cerchia dei Sangallo mentre gli affreschi a Cristofano Gherardi da Sansepolcro.

𝐈𝐓𝐈𝐍𝐄𝐑𝐀𝐑𝐈 𝐌𝐔𝐀: 𝐂𝐡𝐢𝐞𝐬𝐚 𝐝𝐢 𝐒. 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐠𝐢𝐚 – 𝐔𝐦𝐛𝐞𝐫𝐭𝐢𝐝𝐞.

𝑳’𝒐𝒓𝒊𝒈𝒊𝒏𝒂𝒍𝒆 𝒄𝒐𝒔𝒕𝒓𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝒇𝒐𝒓𝒎𝒂 𝒐𝒕𝒕𝒂𝒈𝒐𝒏𝒂𝒍𝒆 𝒂𝒍𝒍’𝒆𝒔𝒕𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒆 𝒄𝒊𝒓𝒄𝒐𝒍𝒂𝒓𝒆 𝒂𝒍𝒍’𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒎𝒊𝒔𝒖𝒓𝒂 22 𝒎𝒆𝒕𝒓𝒊 𝒅𝒊 𝒅𝒊𝒂𝒎𝒆𝒕𝒓𝒐 𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒖𝒏’𝒂𝒍𝒕𝒆𝒛𝒛𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒍𝒆𝒔𝒔𝒊𝒗𝒂 𝒅𝒊 40 𝒎𝒆𝒕𝒓𝒊. 𝑳’𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒄𝒖𝒑𝒐𝒍𝒂, 𝒅𝒂𝒍 𝒕𝒂𝒎𝒃𝒖𝒓𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒍𝒂𝒏𝒕𝒆𝒓𝒏𝒂, 𝒓𝒊𝒗𝒆𝒔𝒕𝒆 𝒖𝒏’𝒂𝒓𝒆𝒂 𝒅𝒊 689 𝒎𝒆𝒕𝒓𝒊 𝒒𝒖𝒂𝒅𝒓𝒊.  𝑳𝒂 𝒅𝒊𝒔𝒑𝒐𝒔𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒃𝒊𝒏𝒂𝒕𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒄𝒐𝒍𝒐𝒏𝒏𝒂𝒕𝒐 𝒊 𝒄𝒐𝒓𝒏𝒊𝒄𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒆 𝒍𝒆 𝒎𝒐𝒅𝒂𝒏𝒂𝒕𝒖𝒓𝒆, 𝒄𝒐𝒏𝒇𝒆𝒓𝒊𝒔𝒄𝒐𝒏𝒐 𝒂𝒍𝒍´ 𝒊𝒎𝒑𝒐𝒏𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒔𝒕𝒓𝒖𝒕𝒕𝒖𝒓𝒂 𝒖𝒏 𝒑𝒓𝒆𝒈𝒆𝒗𝒐𝒍𝒊𝒔𝒔𝒊𝒎𝒐 𝒎𝒐𝒗𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒎𝒂𝒔𝒔𝒆 𝒆 𝒅𝒊 𝒍𝒖𝒄𝒆.
𝑶𝒑𝒆𝒓𝒆 𝒅’𝒂𝒓𝒕𝒆:
📍 𝑰𝒍 𝒕𝒂𝒎𝒃𝒖𝒓𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒄𝒖𝒑𝒐𝒍𝒂 𝒆̀ 𝒐𝒓𝒏𝒂𝒕𝒐 𝒅𝒂 𝒒𝒖𝒂𝒕𝒕𝒓𝒐 𝒕𝒆𝒍𝒆 𝒅𝒊 𝒈𝒓𝒂𝒏𝒅𝒊 𝒅𝒊𝒎𝒆𝒏𝒔𝒊𝒐𝒏𝒊:
📌𝑽𝒆𝒓𝒈𝒊𝒏𝒆 𝒊𝒏 𝒈𝒍𝒐𝒓𝒊𝒂 𝒄𝒐𝒏 𝒊 𝒔𝒂𝒏𝒕𝒊 𝑴. 𝑴𝒂𝒅𝒅𝒂𝒍𝒆𝒏𝒂, 𝑮𝒊𝒐𝒗𝒂𝒏𝒏𝒊 𝑩𝒂𝒕𝒕𝒊𝒔𝒕𝒂 𝒆 𝑬𝒗𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒊𝒔𝒕𝒂, 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑖𝑏𝑢𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑎𝑑 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑐𝑢𝑜𝑙𝑎 𝑟𝑜𝑚𝑎𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑙 ´500 (𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎 𝑙’𝑎𝑙𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑚𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟𝑒);
📌𝑨𝒔𝒄𝒆𝒏𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒂𝒍 𝒄𝒊𝒆𝒍𝒐 𝒄𝒐𝒏 𝒊 𝒔𝒂𝒏𝒕𝒊 𝑩𝒆𝒏𝒆𝒅𝒆𝒕𝒕𝒐, 𝑹𝒐𝒎𝒖𝒂𝒍𝒅𝒐, 𝑺𝒂𝒗𝒊𝒏𝒐 𝒆 𝑽𝒆𝒔𝒄𝒐𝒗𝒐 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑠𝑖𝑚𝑏𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑎 𝑒𝑢𝑐𝑎𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑎, 𝑑𝑒𝑙 𝑃𝑂𝑀𝐴𝑅𝐴𝑁𝐶𝐼𝑂 (𝑁𝑖𝑐𝑐𝑜𝑙𝑜̀ 𝐶𝑖𝑟𝑐𝑖𝑔𝑛𝑎𝑛𝑖) 𝑑𝑒𝑙 1578 (𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎 𝑙𝑎 𝑡𝑟𝑖𝑏𝑢𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑜𝑟𝑔𝑎𝑛𝑜);
📌𝑩.𝑽. 𝒅𝒊 𝑳𝒐𝒓𝒆𝒕𝒐 𝒄𝒐𝒏 𝒊 𝒔𝒂𝒏𝒕𝒊 𝑨𝒏𝒅𝒓𝒆𝒂 𝑨𝒗𝒆𝒍𝒍𝒊𝒏𝒐 𝒆𝒅 𝑼𝒃𝒂𝒍𝒅𝒐, 𝑑𝑖 𝐺. 𝐴𝑙𝑎𝑏𝑜𝑦𝑛𝑎, 𝑑𝑒𝑙 1749 (𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎 𝑙’𝑎𝑙𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑟𝑜𝑠𝑎𝑟𝑖𝑜);
📌𝑺𝒂𝒏𝒕𝒐 𝑪𝒉𝒊𝒆𝒓𝒊𝒄𝒐 𝒓𝒆𝒈𝒐𝒍𝒂𝒓𝒆 𝒄𝒐𝒏 𝒊𝒍 𝑪𝒓𝒊𝒔𝒕𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒈𝒍𝒊 𝒑𝒓𝒆𝒔𝒆𝒏𝒕𝒂 𝒍𝒂 𝒄𝒓𝒐𝒄𝒆, 𝑑𝑖 𝐺. 𝐴𝑙𝑎𝑏𝑜𝑦𝑛𝑎, 𝑑𝑒𝑙 1749 (𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎 𝑙’𝑎𝑙𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑆𝑎𝑛 𝐺𝑖𝑢𝑠𝑒𝑝𝑝𝑒).
🎨𝐴𝑙𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑆.𝑆. 𝑆𝑎𝑐𝑟𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝐹𝑎𝑠𝑡𝑜𝑠𝑎 𝑜𝑝𝑒𝑟𝑎 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑡𝑎𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑙𝑖𝑔𝑛𝑒𝑜 𝑑𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑃𝑒𝑡𝑒𝑟 𝐾𝑟𝑎𝑎𝑠, 𝑑𝑒𝑙 1680. 𝑁𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑠𝑢𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑒 𝐷𝑖𝑜 𝑃𝑎𝑑𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑆𝑐𝑎𝑟𝑎𝑚𝑢𝑐𝑐𝑖𝑎. 𝑁𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑎𝑙𝑡𝑎𝑟𝑒, 𝑑𝑖 𝑛𝑜𝑡𝑒𝑣𝑜𝑙𝑒 𝑟𝑖𝑙𝑖𝑒𝑣𝑜 𝑢𝑛 𝑝𝑟𝑒𝑧𝑖𝑜𝑠𝑜 𝑇𝐴𝐵𝐸𝑅𝑁𝐴𝐶𝑂𝐿𝑂 𝑖𝑛 𝑙𝑒𝑔𝑛𝑜 𝑑𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜, 𝑑’𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑓𝑖𝑜𝑟𝑒𝑛𝑡𝑖𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑙 1500 𝑒 𝑢𝑛 𝐶𝑅𝑂𝐶𝐼𝐹𝐼𝑆𝑆𝑂 𝑙𝑖𝑔𝑛𝑒𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑋𝐼𝑋 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑙𝑜. 𝑃𝑖𝑙𝑎 𝑏𝑎𝑡𝑡𝑒𝑠𝑖𝑚𝑎𝑙𝑒 𝑃𝑟𝑒𝑔𝑒𝑣𝑜𝑙𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎 𝑡𝑎𝑧𝑧𝑎 𝑑𝑒𝑙 ´500 𝑖𝑛 𝑚𝑎𝑟𝑚𝑜 𝑏𝑖𝑎𝑛𝑐𝑜.
🎨 𝐴𝑙𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑅𝑜𝑠𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑄𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖𝑐𝑖 𝑚𝑒𝑑𝑎𝑔𝑙𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑖𝑝𝑖𝑛𝑡𝑖 𝑠𝑢 𝑟𝑎𝑚𝑒, 𝑑𝑒𝑖 𝑋𝑉𝐼𝐼 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑙𝑜, 𝑟𝑎𝑓𝑓𝑖𝑔𝑢𝑟𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑖 𝑀𝑖𝑠𝑡𝑒𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑖 𝑅𝑜𝑠𝑎𝑟𝑖𝑜. 𝐴𝑙 𝑑𝑖 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎 𝑑𝑒𝑖 𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑖 𝑑𝑢𝑒 𝑖𝑠𝑐𝑟𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑏𝑎𝑟𝑜𝑐𝑐ℎ𝑒 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑟𝑑𝑎𝑛𝑜 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑖𝑣𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑙𝑒 𝑑𝑎𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑖𝑜 𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑎𝑐𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 (1751).
📍 𝐿𝑎 𝑑𝑒𝑛𝑜𝑚𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝐶𝑜𝑙𝑙𝑒𝑔𝑖𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑒𝑟𝑖𝑣𝑎 𝑑𝑎𝑙 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑋𝑉𝐼𝐼𝐼 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑙𝑜 𝑖𝑛 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑖𝑜 𝑓𝑢 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑓𝑒𝑟𝑖𝑡𝑎 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑒𝑔𝑖𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑒𝑖 𝑐𝑎𝑛𝑜𝑛𝑖𝑐𝑖, 𝑔𝑖𝑎̀ 𝑖𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑖𝑡𝑎 𝑛𝑒𝑙 1765 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐ℎ𝑖𝑒𝑠𝑎 𝑑𝑖 𝑆𝑎𝑛 𝐺𝑖𝑜𝑣𝑎𝑛𝑛𝑖 𝐵𝑎𝑡𝑡𝑖𝑠𝑡𝑎.
𝑭𝑶𝑵𝑻/ 𝑪𝒐𝒎𝒖𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝑼𝒎𝒃𝒆𝒓𝒕𝒊𝒅𝒆/ 𝑳𝒂 𝒄𝒐𝒍𝒍𝒆𝒈𝒊𝒂𝒕𝒂 17 𝑭𝒆𝒃𝒃𝒓𝒂𝒊𝒐 2020
𝑭𝒐𝒏𝒕 𝒇𝒐𝒕𝒐 / 𝑻𝒓𝒊𝒑 𝑨𝒅𝒗𝒊𝒔𝒐𝒓 /𝒄𝒉𝒊𝒆𝒔𝒂 𝒅𝒊 𝑺𝒂𝒏𝒕𝒂 𝑴𝒂𝒓𝒊𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑹𝒆𝒈𝒈𝒊𝒂 / 𝑾𝑰𝑲𝑰𝑴𝑬𝑫𝑰𝑨 𝒄𝒐𝒎𝒎𝒐𝒏𝒔
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