Pinacoteca comunale al centro di prestigiosi prestiti: il “San Nicola da Tolentino” torna dalla Francia, in partenza per Palazzo Strozzi le statuine del reliquiario di Sant’Andrea

Per un dipinto che torna, due sculture che vanno: “l’incremento delle richieste di prestito per le opere della Pinacoteca comunale di Città di Castello è un segno del nuovo interesse che il lavoro sui progetti di valorizzazione, come il restauro della Pala di Santa Cecilia e il restyling dell’Ala nuova, per citare i principali, sta suscitando nelle maggiori istituzioni nazioni ed estere” dichiara l’Assessorato alla Cultura annunciando il ritorno del “San Nicola da Tolentino” di Ermenegildo Costantini, copia della Pala Baronci di Raffaello, dalla Francia, dove è stato esposto nella mostra dedicata dal Palais De Lille a Raffaello, e la partenza imminente per Firenze, delle statuine del reliquiario di Sant’Andrea per Palazzo Strozzi in occasione della mostra dedicata al Beato Angelico. “La politica dei prestiti è orientata da due ordini di valutazione, la salvaguardia della qualità del percorso di visita del museo, e le ricadute in termini di conoscenza e promozione che le mostre esterne determinano, specialmente se di altissimo profilo come quelle che abbiamo finora preso in considerazione”. Di certo la cultura non è un elemento statico, deve circolare e fare rete perché sia viva e da questo punto di vista riteniamo importante che il patrimonio culturale della città sia presente e contribuisca a dare un senso a come l’arte oggi viene vissuta e letta: un esempio significativo è la copertina del catalogo della mostra francese su Raffaello per la quale è stato scelto il disegno di Raffaello per lo studio del San Nicola della Pala Baronci.
🔎Il dipinto “San Nicola da Tolentino” di Ermenegildo Costantini, una copia della Pala Baronci di Raffaello collocata in Pinacoteca comunale di Città di Castello, è tornato dopo essere stato esposto nella mostra “Expérience Raphael” in programma dal 18 ottobre 2024 al 17 febbraio 2025 negli spazi del museo Palais Beaux Arts di Lille in Francia. Il Palais Beaux Arts di Lille è la quarta realtà museale francese per la presenza di importanti opere come quelle di Donatello, Tintoretto, Rubens, Rembrant, Goya, Delacroix, Manet, Pisarro e Toulose-Lautrec. All’interno della mostra “Expérience Raphael” sono stati esposti 40 disegni dell’artista urbinate Raffaello Sanzio e alcune sue opere provenienti dai più importanti musei come il Museo del Louvre di Parigi, la National Gallery di Londra e il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, opere che sono state inserite e descritte nel catalogo della mostra. Le due sculture raffiguranti i Santi Andrea e Francesco pertinenti il Reliquiario di Sant’Andrea e riferibili alla bottega dello scultore fiorentino Lorenzo Ghiberti, verranno esposte nella mostra “Angelico”, dedicata a Fra Giovanni da Fiesole detto Beato Angelico, artista simbolo dell’arte fiorentina del Quattrocento in programma dal 26 settembre al 25 gennaio 2026 negli spazi del Museo di San Marco e Palazzo Strozzi di Firenze. Il Reliquiario di Sant’Andrea fu commissionato nel 1414 dal Comune di Città di Castello per custodire la reliquia delle ossa del braccio di Sant’Andrea, che era conservata nella chiesa di San Francesco. L’opera, in argento e rame dorato, fu eseguita dalla bottega di Lorenzo Ghiberti, uno dei più importanti scultori e orafi fiorentini, il quale viene ricordato per aver realizzato le porte bronzee del Battistero di Firenze. Le statuette di Sant’Andrea e di San Francesco fanno parte della struttura principale, presentano eleganti movenze tipiche della corrente Tardogotica di cui Ghiberti fu tra i più raffinati.

𝐈𝐭𝐢𝐧𝐞𝐫𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐌𝐮𝐚: 𝐀𝐫𝐜𝐡𝐞𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐢𝐧 𝐀𝐥𝐭𝐚 𝐕𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐓𝐞𝐯𝐞𝐫𝐞

🏺L’Alta Valle del Tevere è da sempre crocevia e luogo di scambi culturali tra Umbri, Etruschi, Romani e Longobardi. Molte le tracce e i reperti che raccontano la storia di quest’area a nord dell’Umbria.
🔸Un itinerario archeologico in Altotevere può iniziare da San Giustino per visitare in località Colle Plinio i resti della villa di Plinio il Giovane in Tuscis e conoscere la storia di questo insediamento nel Museo archeologico allestito nella splendida Villa Graziani. Mentre all’interno del Castello Bufalini si possono ammirare una collezione di busti di epoca romana che facevano parte della collezione di questa importante famiglia. Vale una sosta anche la cripta della chiesa arcipretale, databile al IX sec. d.C., che conserva al suo interno marmi di reimpiego, probabilmente provenienti dalla Villa di Plinio, e decorazioni di epoca altomedievale.
⬇️Proseguendo verso Monte Santa Maria Tiberina all’interno del Palazzo Museo Bourbon del Monte sono esposti reperti che vanno dalla preistoria al periodo longobardo, quando Monte Santa Maria Tiberina assunse la fisionomia di un castrum, posto sul confine del territorio longobardo con il corridoio bizantino.
Mentre a Città di Castello tra via Oberdan e via Borgo Farinario, l’antica Tifernum Tiberinum, sono visibili i resti di un anfiteatro, risalente al I secolo d.C. La Pinacoteca comunale invece conserva una piccola raccolta archeologica: all’ingresso sulla sinistra si trova un sarcofago del III sec. d.C. proveniente dalla frazione di Badia Petroia.
⬇️Proseguendo verso sud e salendo verso la città di Montone, è possibile visitare la sezione archeologica del Museo Civico all’interno del Complesso Museale di San Francesco, la quale custodisce i resti di una villa romana costruita nei pressi di Santa Maria di Sette nel II secolo d.C. Presso la città di Umbertide invece troviamo il Museo civico di Santa Croce, dove al suo interno sono esposti materiali ceramici dall’età protostorica al periodo ellenistico e romano, monete databili al IV-V secolo d.C. provenienti da un insediamento sul Monte Acuto.

𝐈𝐭𝐢𝐧𝐞𝐫𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐌𝐮𝐚: 𝐑𝐢𝐧𝐚𝐬𝐜𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐀𝐥𝐭𝐚 𝐕𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐓𝐞𝐯𝐞𝐫𝐞

🔸L’Alta Valle del Tevere nel corso del Rinascimento fu crocevia fra diversi territori e divenne meta di artisti proveniente da diverse parti d’Italia. Nel centro di Città di Castello troviamo Palazzo Vitelli alla Cannoniera, oggi sede della Pinacoteca comunale. L’edificio venne affrescato intorno alla metà del Cinquecento per volere di Alessandro Vitelli da Cristofano Gherardi detto il Doceno e da Cola dell’Amatrice, con l’intervento di Giorgio Vasari. La galleria civica conserva poi opere di Spinello Aretino, Antonio Vivarini, Lorenzo Ghiberti, Domenico Ghirlandaio, Andrea Della Robbia, Raffaellino del Colle, Pomarancio e Santi di Tito, nonché il magnifico Martirio di san Sebastiano di Luca Signorelli e una delle prime opere di Raffaello Sanzio, il Gonfalone della Santissima Trinità. Anche il Museo del Duomo custodisce opere testimoni della vitalità artistica che nei secoli ha contraddistinto la città tifernate, come la Madonna col Bambino e san Giovannino del Pintoricchio, databile all’ultimo decennio del Quattrocento, un Crocifisso attribuito a Nero Alberti da Sansepolcro e il Cristo in Gloria di Rosso Fiorentino (1528-1530). Del sistema museale ecclesiastico fa parte anche l’Oratorio di San Crescentino di Morra, frazione di Città di Castello, con affreschi di Luca Signorelli e scuola (1504-1507 ca.).
📍𝐏𝐞𝐫𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 𝐕𝐢𝐭𝐞𝐥𝐥𝐢
La famiglia Vitelli furono i promotori del rinnovamento in senso rinascimentale di Città di Castello. A questa famiglia di abili politici, capitani di ventura e uomini di chiesa si devono, oltre al Palazzo della Cannoniera, altri tre palazzi: Palazzo in piazza o all’Abbondanza nell’antica piazza dei Vitelli, ora piazza Matteotti, terminato nel 1545 da Alessandro Vitelli; Palazzo a San Giacomo, nel quartiere omonimo, ora sede della Biblioteca comunale e commissionato da Vitello Vitelli e Angela Paola Rossi di San Secondo Parmense, che lo aveva sposato in prime nozze; Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, costruito per volere di Paolo e Chiappino Vitelli, capitani di ventura e collaboratori dei Medici e dei Farnese.
🕍𝐋𝐞 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐞 𝐭𝐢𝐟𝐞𝐫𝐧𝐚𝐭𝐢
Il percorso poi prosegue al centro storico dove possiamo trovare la Basilica Cattedrale dei Santi Florido e Amanzio che porta i segni del rinnovamento cinquecentesco promosso dalla famiglia Vitelli. Tra le chiese cittadine vale la pena soffermarsi presso le chiese di San Domenico e San Francesco, dove un tempo erano conservate le opere di importanti artisti come Signorelli e Raffaello. Un’ulteriore tappa può essere il santuario della Madonna delle Grazie, dov’è conservata la tavola datata e firmata di Giovanni da Piamonte, allievo di Piero della Francesca (1456).
⬆️Proseguendo verso nord, è possibile fare tappa a Pistrino, frazione del comune di Citerna, dove è possibile ammirare la chiesa di Santa Maria Assunta, che ospita al suo interno affreschi rinascimentali di ispirazione o scuola del Perugino.
Infine andando ancora verso nord a San Giustino troviamo il Castello Bufalini, un raro esempio di dimora storica signorile pressoché integra. L’edificio era nato come fortilizio difensivo al confine tra lo stato della chiesa e la Repubblica Fiorentina e nel Cinquecento venne trasformato in un palazzo nobiliare dall’abate Ventura Bufalini e dal fratello Giulio: il progetto architettonico venne affidato a Nanni Ongaro, della Cerchia dei Sangallo mentre gli affreschi a Cristofano Gherardi da Sansepolcro.

𝐈𝐓𝐈𝐍𝐄𝐑𝐀𝐑𝐈 𝐌𝐔𝐀: 𝐂𝐡𝐢𝐞𝐬𝐚 𝐝𝐢 𝐒. 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐠𝐢𝐚 – 𝐔𝐦𝐛𝐞𝐫𝐭𝐢𝐝𝐞.

𝑳’𝒐𝒓𝒊𝒈𝒊𝒏𝒂𝒍𝒆 𝒄𝒐𝒔𝒕𝒓𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝒇𝒐𝒓𝒎𝒂 𝒐𝒕𝒕𝒂𝒈𝒐𝒏𝒂𝒍𝒆 𝒂𝒍𝒍’𝒆𝒔𝒕𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒆 𝒄𝒊𝒓𝒄𝒐𝒍𝒂𝒓𝒆 𝒂𝒍𝒍’𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒎𝒊𝒔𝒖𝒓𝒂 22 𝒎𝒆𝒕𝒓𝒊 𝒅𝒊 𝒅𝒊𝒂𝒎𝒆𝒕𝒓𝒐 𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒖𝒏’𝒂𝒍𝒕𝒆𝒛𝒛𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒍𝒆𝒔𝒔𝒊𝒗𝒂 𝒅𝒊 40 𝒎𝒆𝒕𝒓𝒊. 𝑳’𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒄𝒖𝒑𝒐𝒍𝒂, 𝒅𝒂𝒍 𝒕𝒂𝒎𝒃𝒖𝒓𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒍𝒂𝒏𝒕𝒆𝒓𝒏𝒂, 𝒓𝒊𝒗𝒆𝒔𝒕𝒆 𝒖𝒏’𝒂𝒓𝒆𝒂 𝒅𝒊 689 𝒎𝒆𝒕𝒓𝒊 𝒒𝒖𝒂𝒅𝒓𝒊.  𝑳𝒂 𝒅𝒊𝒔𝒑𝒐𝒔𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒃𝒊𝒏𝒂𝒕𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒄𝒐𝒍𝒐𝒏𝒏𝒂𝒕𝒐 𝒊 𝒄𝒐𝒓𝒏𝒊𝒄𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒆 𝒍𝒆 𝒎𝒐𝒅𝒂𝒏𝒂𝒕𝒖𝒓𝒆, 𝒄𝒐𝒏𝒇𝒆𝒓𝒊𝒔𝒄𝒐𝒏𝒐 𝒂𝒍𝒍´ 𝒊𝒎𝒑𝒐𝒏𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒔𝒕𝒓𝒖𝒕𝒕𝒖𝒓𝒂 𝒖𝒏 𝒑𝒓𝒆𝒈𝒆𝒗𝒐𝒍𝒊𝒔𝒔𝒊𝒎𝒐 𝒎𝒐𝒗𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒎𝒂𝒔𝒔𝒆 𝒆 𝒅𝒊 𝒍𝒖𝒄𝒆.
𝑶𝒑𝒆𝒓𝒆 𝒅’𝒂𝒓𝒕𝒆:
📍 𝑰𝒍 𝒕𝒂𝒎𝒃𝒖𝒓𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒄𝒖𝒑𝒐𝒍𝒂 𝒆̀ 𝒐𝒓𝒏𝒂𝒕𝒐 𝒅𝒂 𝒒𝒖𝒂𝒕𝒕𝒓𝒐 𝒕𝒆𝒍𝒆 𝒅𝒊 𝒈𝒓𝒂𝒏𝒅𝒊 𝒅𝒊𝒎𝒆𝒏𝒔𝒊𝒐𝒏𝒊:
📌𝑽𝒆𝒓𝒈𝒊𝒏𝒆 𝒊𝒏 𝒈𝒍𝒐𝒓𝒊𝒂 𝒄𝒐𝒏 𝒊 𝒔𝒂𝒏𝒕𝒊 𝑴. 𝑴𝒂𝒅𝒅𝒂𝒍𝒆𝒏𝒂, 𝑮𝒊𝒐𝒗𝒂𝒏𝒏𝒊 𝑩𝒂𝒕𝒕𝒊𝒔𝒕𝒂 𝒆 𝑬𝒗𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒊𝒔𝒕𝒂, 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑖𝑏𝑢𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑎𝑑 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑐𝑢𝑜𝑙𝑎 𝑟𝑜𝑚𝑎𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑙 ´500 (𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎 𝑙’𝑎𝑙𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑚𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟𝑒);
📌𝑨𝒔𝒄𝒆𝒏𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒂𝒍 𝒄𝒊𝒆𝒍𝒐 𝒄𝒐𝒏 𝒊 𝒔𝒂𝒏𝒕𝒊 𝑩𝒆𝒏𝒆𝒅𝒆𝒕𝒕𝒐, 𝑹𝒐𝒎𝒖𝒂𝒍𝒅𝒐, 𝑺𝒂𝒗𝒊𝒏𝒐 𝒆 𝑽𝒆𝒔𝒄𝒐𝒗𝒐 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑠𝑖𝑚𝑏𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑎 𝑒𝑢𝑐𝑎𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑎, 𝑑𝑒𝑙 𝑃𝑂𝑀𝐴𝑅𝐴𝑁𝐶𝐼𝑂 (𝑁𝑖𝑐𝑐𝑜𝑙𝑜̀ 𝐶𝑖𝑟𝑐𝑖𝑔𝑛𝑎𝑛𝑖) 𝑑𝑒𝑙 1578 (𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎 𝑙𝑎 𝑡𝑟𝑖𝑏𝑢𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑜𝑟𝑔𝑎𝑛𝑜);
📌𝑩.𝑽. 𝒅𝒊 𝑳𝒐𝒓𝒆𝒕𝒐 𝒄𝒐𝒏 𝒊 𝒔𝒂𝒏𝒕𝒊 𝑨𝒏𝒅𝒓𝒆𝒂 𝑨𝒗𝒆𝒍𝒍𝒊𝒏𝒐 𝒆𝒅 𝑼𝒃𝒂𝒍𝒅𝒐, 𝑑𝑖 𝐺. 𝐴𝑙𝑎𝑏𝑜𝑦𝑛𝑎, 𝑑𝑒𝑙 1749 (𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎 𝑙’𝑎𝑙𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑟𝑜𝑠𝑎𝑟𝑖𝑜);
📌𝑺𝒂𝒏𝒕𝒐 𝑪𝒉𝒊𝒆𝒓𝒊𝒄𝒐 𝒓𝒆𝒈𝒐𝒍𝒂𝒓𝒆 𝒄𝒐𝒏 𝒊𝒍 𝑪𝒓𝒊𝒔𝒕𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒈𝒍𝒊 𝒑𝒓𝒆𝒔𝒆𝒏𝒕𝒂 𝒍𝒂 𝒄𝒓𝒐𝒄𝒆, 𝑑𝑖 𝐺. 𝐴𝑙𝑎𝑏𝑜𝑦𝑛𝑎, 𝑑𝑒𝑙 1749 (𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎 𝑙’𝑎𝑙𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑆𝑎𝑛 𝐺𝑖𝑢𝑠𝑒𝑝𝑝𝑒).
🎨𝐴𝑙𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑆.𝑆. 𝑆𝑎𝑐𝑟𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝐹𝑎𝑠𝑡𝑜𝑠𝑎 𝑜𝑝𝑒𝑟𝑎 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑡𝑎𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑙𝑖𝑔𝑛𝑒𝑜 𝑑𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑃𝑒𝑡𝑒𝑟 𝐾𝑟𝑎𝑎𝑠, 𝑑𝑒𝑙 1680. 𝑁𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑠𝑢𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑒 𝐷𝑖𝑜 𝑃𝑎𝑑𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑆𝑐𝑎𝑟𝑎𝑚𝑢𝑐𝑐𝑖𝑎. 𝑁𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑎𝑙𝑡𝑎𝑟𝑒, 𝑑𝑖 𝑛𝑜𝑡𝑒𝑣𝑜𝑙𝑒 𝑟𝑖𝑙𝑖𝑒𝑣𝑜 𝑢𝑛 𝑝𝑟𝑒𝑧𝑖𝑜𝑠𝑜 𝑇𝐴𝐵𝐸𝑅𝑁𝐴𝐶𝑂𝐿𝑂 𝑖𝑛 𝑙𝑒𝑔𝑛𝑜 𝑑𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜, 𝑑’𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑓𝑖𝑜𝑟𝑒𝑛𝑡𝑖𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑙 1500 𝑒 𝑢𝑛 𝐶𝑅𝑂𝐶𝐼𝐹𝐼𝑆𝑆𝑂 𝑙𝑖𝑔𝑛𝑒𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑋𝐼𝑋 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑙𝑜. 𝑃𝑖𝑙𝑎 𝑏𝑎𝑡𝑡𝑒𝑠𝑖𝑚𝑎𝑙𝑒 𝑃𝑟𝑒𝑔𝑒𝑣𝑜𝑙𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎 𝑡𝑎𝑧𝑧𝑎 𝑑𝑒𝑙 ´500 𝑖𝑛 𝑚𝑎𝑟𝑚𝑜 𝑏𝑖𝑎𝑛𝑐𝑜.
🎨 𝐴𝑙𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑅𝑜𝑠𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑄𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖𝑐𝑖 𝑚𝑒𝑑𝑎𝑔𝑙𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑖𝑝𝑖𝑛𝑡𝑖 𝑠𝑢 𝑟𝑎𝑚𝑒, 𝑑𝑒𝑖 𝑋𝑉𝐼𝐼 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑙𝑜, 𝑟𝑎𝑓𝑓𝑖𝑔𝑢𝑟𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑖 𝑀𝑖𝑠𝑡𝑒𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑖 𝑅𝑜𝑠𝑎𝑟𝑖𝑜. 𝐴𝑙 𝑑𝑖 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎 𝑑𝑒𝑖 𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑙𝑖 𝑑𝑢𝑒 𝑖𝑠𝑐𝑟𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑏𝑎𝑟𝑜𝑐𝑐ℎ𝑒 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑟𝑑𝑎𝑛𝑜 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑖𝑣𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑙𝑒 𝑑𝑎𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑖𝑜 𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑎𝑐𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 (1751).
📍 𝐿𝑎 𝑑𝑒𝑛𝑜𝑚𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝐶𝑜𝑙𝑙𝑒𝑔𝑖𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑒𝑟𝑖𝑣𝑎 𝑑𝑎𝑙 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑋𝑉𝐼𝐼𝐼 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑙𝑜 𝑖𝑛 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑖𝑜 𝑓𝑢 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑓𝑒𝑟𝑖𝑡𝑎 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑒𝑔𝑖𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑒𝑖 𝑐𝑎𝑛𝑜𝑛𝑖𝑐𝑖, 𝑔𝑖𝑎̀ 𝑖𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑖𝑡𝑎 𝑛𝑒𝑙 1765 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐ℎ𝑖𝑒𝑠𝑎 𝑑𝑖 𝑆𝑎𝑛 𝐺𝑖𝑜𝑣𝑎𝑛𝑛𝑖 𝐵𝑎𝑡𝑡𝑖𝑠𝑡𝑎.
𝑭𝑶𝑵𝑻/ 𝑪𝒐𝒎𝒖𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝑼𝒎𝒃𝒆𝒓𝒕𝒊𝒅𝒆/ 𝑳𝒂 𝒄𝒐𝒍𝒍𝒆𝒈𝒊𝒂𝒕𝒂 17 𝑭𝒆𝒃𝒃𝒓𝒂𝒊𝒐 2020
𝑭𝒐𝒏𝒕 𝒇𝒐𝒕𝒐 / 𝑻𝒓𝒊𝒑 𝑨𝒅𝒗𝒊𝒔𝒐𝒓 /𝒄𝒉𝒊𝒆𝒔𝒂 𝒅𝒊 𝑺𝒂𝒏𝒕𝒂 𝑴𝒂𝒓𝒊𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑹𝒆𝒈𝒈𝒊𝒂 / 𝑾𝑰𝑲𝑰𝑴𝑬𝑫𝑰𝑨 𝒄𝒐𝒎𝒎𝒐𝒏𝒔
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𝐈𝐓𝐈𝐍𝐄𝐑𝐀𝐑𝐈 𝐌𝐔𝐀: 𝐏𝐚𝐥𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐕𝐢𝐭𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐚 𝐏𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐒𝐚𝐧𝐭’𝐄𝐠𝐢𝐝𝐢𝐨.

𝑁𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑎𝑚𝑝𝑖𝑒 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑔𝑟𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑜𝑟𝑡𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑠𝑖 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑜𝑠𝑠𝑒𝑟𝑣𝑎𝑟𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟𝑖 𝑎𝑟𝑐ℎ𝑖𝑡𝑒𝑡𝑡𝑜𝑛𝑖𝑐𝑖 𝑒 𝑑𝑒𝑐𝑜𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑝𝑖𝑡𝑡𝑜𝑟𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑟𝑖𝑐ℎ𝑖𝑎𝑚𝑎𝑛𝑜 𝑚𝑜𝑑𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑡𝑜𝑠𝑐𝑎𝑛𝑖. […] 𝐴𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑢𝑛’𝑎𝑚𝑝𝑖𝑎 𝑠𝑐𝑎𝑙𝑎, 𝑠𝑖 𝑟𝑎𝑔𝑔𝑖𝑢𝑛𝑔𝑒 𝑖𝑙 𝑠𝑎𝑙𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑛𝑜𝑏𝑖𝑙𝑒, 𝑢𝑛 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑣𝑎𝑠𝑡𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜, 𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑜𝑝𝑜 𝑢𝑛 𝑖𝑛𝑐𝑒𝑛𝑑𝑖𝑜 𝑛𝑒𝑙 1686 𝑣𝑒𝑛𝑛𝑒 𝑟𝑖𝑑𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑜𝑟𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑢𝑎𝑙𝑖. 𝑆𝑢𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑒𝑡𝑖 𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑎𝑟𝑡𝑖𝑠𝑡𝑎, 𝑐𝑜𝑎𝑑𝑖𝑢𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑎 𝐶𝑟𝑖𝑠𝑡𝑜𝑓𝑎𝑛𝑜 𝐺ℎ𝑒𝑟𝑎𝑟𝑑𝑖, 𝑑𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝐷𝑜𝑐𝑒𝑛𝑜, 𝑑𝑎 𝑂𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜 𝑆𝑎𝑚𝑎𝑐𝑐ℎ𝑖𝑛𝑖 𝑒 𝑑𝑎𝑙 𝑃𝑜𝑚𝑎𝑟𝑎𝑛𝑐𝑖𝑜 ℎ𝑎 𝑖𝑙𝑙𝑢𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑙𝑒 𝑖𝑚𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑓𝑎𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎 𝑉𝑖𝑡𝑒𝑙𝑙𝑖.
𝑆𝑒𝑔𝑢𝑜𝑛𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑒𝑟𝑖𝑒 𝑑𝑖 𝑠𝑡𝑎𝑛𝑧𝑒, 𝑑𝑎𝑔𝑙𝑖 𝑠𝑝𝑙𝑒𝑛𝑑𝑖𝑑𝑖 𝑠𝑜𝑓𝑓𝑖𝑡𝑡𝑖 𝑐𝑖𝑛𝑞𝑢𝑒𝑐𝑒𝑛𝑡𝑒𝑠𝑐ℎ𝑖 […] 𝑑𝑒𝑐𝑜𝑟𝑎𝑡𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑠𝑡𝑢𝑐𝑐ℎ𝑖 𝑒 𝑝𝑖𝑡𝑡𝑢𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙 ‘500 𝑒 𝑑𝑒𝑙 ‘600. 𝐼𝑙 𝑃𝑎𝑙𝑎𝑧𝑧𝑜 𝑝𝑟𝑜𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑎 𝑠𝑢 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑢𝑛 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑒𝑟𝑎 𝑢𝑛𝑜 𝑠𝑝𝑙𝑒𝑛𝑑𝑖𝑑𝑜 𝑔𝑖𝑎𝑟𝑑𝑖𝑛𝑜 𝑎𝑙𝑙’𝑖𝑡𝑎𝑙𝑖𝑎𝑛𝑎, 𝑑𝑜𝑣𝑒 𝑡𝑟𝑜𝑣𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑢𝑛 𝑏𝑜𝑠𝑐ℎ𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑙𝑒𝑐𝑐𝑖 𝑒 𝑢𝑛 𝑛𝑖𝑛𝑓𝑒𝑜. 𝐼𝑙 𝑣𝑎𝑠𝑡𝑜 𝑔𝑖𝑎𝑟𝑑𝑖𝑛𝑜 𝑒̀ 𝑟𝑒𝑐𝑖𝑛𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑎 𝑛𝑜𝑟𝑑-𝑒𝑠𝑡 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑎𝑛𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑚𝑢𝑟𝑎 𝑢𝑟𝑏𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑒 𝑖𝑛 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑜 […] 𝐿𝑎 𝑙𝑜𝑔𝑔𝑖𝑎 𝑒̀ 𝑎𝑓𝑓𝑟𝑒𝑠𝑐𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑎𝑙 𝐹𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑎 𝑒 𝑑𝑎𝑖 𝑠𝑢𝑜𝑖 𝑎𝑙𝑙𝑖𝑒𝑣𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑝𝑎𝑒𝑠𝑎𝑔𝑔𝑖, 𝑓𝑒𝑠𝑡𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑓𝑟𝑢𝑡𝑡𝑎 𝑒 𝑓𝑖𝑜𝑟𝑖 𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑐𝑒𝑛𝑎 𝑚𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑐𝑎. […]
𝑭𝑶𝑵𝑻/ 𝑪𝒊𝒕𝒕𝒂̀𝒅𝒊𝒄𝒂𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒐𝒕𝒖𝒓𝒊𝒔𝒎𝒐.𝒊𝒕 – 𝑷𝒂𝒍𝒂𝒛𝒛𝒐 𝑽𝒊𝒕𝒆𝒍𝒍𝒊 𝒂 𝑺𝒂𝒏𝒕’𝑬𝒈𝒊𝒅𝒐
𝑭𝒐𝒏𝒕 𝑭𝒐𝒕𝒐 / 𝒄𝒊𝒕𝒕𝒂̀𝒅𝒊𝒄𝒂𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒐𝒕𝒖𝒓𝒊𝒔𝒎𝒐.𝒊𝒕

“𝐌𝐞𝐭𝐚𝐥𝐥𝐢𝐜𝐚. 𝐒𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐢𝐧 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 𝟏𝟗𝟒𝟕-𝟐𝟎𝟐𝟓” a palazzo Vitelli a sant’Egidio

🔸Domenica 30 marzo a Palazzo Vitelli a Sant’Egidio l’associazione Palazzo Vitelli a Sant’Egidio in collaborazione con la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri presentano “Metallica. Scultura in Italia 1947-2025”, una mostra che ripercorre ottant’anni di scultura in Italia con i più significativi artisti italiani.
📍La mostra resterà aperta fino a domenica 29 giugno 2025.

𝐈𝐭𝐢𝐧𝐞𝐫𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐌𝐮𝐚: 𝐒𝐭𝐮𝐝𝐢𝐨 𝐏𝐢𝐥𝐥𝐢𝐭𝐮 𝐌𝐞𝐫𝐨𝐧𝐢

Lo Studio Pillitu Meroni è situato nel cinquecentesco Palazzo Pierleoni lungo Corso Vittorio Emanuele a Città di Castello. Un tempo proprietà della famiglia Pierleoni che lo acquistò nel corso del XVII secolo. Già studio legale dell’avvocato Luigi Pillitu(1907-1998) al suo interno si conservano le carte relative alla sua attività professionale e politica così come l’archivio del suocero Guido Meroni (1877-1962), Rettore del Collegio Convitto Serafini di Città di Castello dal 1924 al 1943. Nel 2013 l’appartamento fu donato al Comune di Città di Castello per testamento dell’avvocata e docente Paola Pillitu, figlia di Luigi Pillitu.
Il palazzo conserva un aspetto cinquecentesco ed è caratterizzato da eleganti decorazioni interne risalenti ai secoli XVIII e XIX, mentre la facciata, che subì modifiche tra Sette e Ottocento, presenta dei medaglioni in terracotta sopra le finestre del primo piano, raffiguranti personaggi dell’antichità – forse imperatori romani – che ricordano analoghi soggetti scolpiti dall’artista fiorentino G. B. Foggini e conservati nella Castelluccia del Parco delle Reggia di Caserta. Tra gli affreschi spiccano le grottesche dello “studiolo” di Luigi Pillitu e le allegorie delle stagioni nel Salone di rappresentanza. Ogni stanza è arredata con mobili e oggetti da collezione, tra cui dipinti e ceramiche del XX secolo di artisti come Dottori, Pistoletto, Schifano, De Rigù, Cagli e Baldelli. L’ultima saletta invece è dedicata a Jole Meroni, figlia di Guido Meroni e moglie di Luigi Pillitu scomparsa nel 1990, dove la figlia Paola ha voluto ricordare l’amatissima madre esponendo alcuni oggetti come cappellini e scarpe.
📲Recapiti Corso Vittorio Emanuele 30, Città di Castello.
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𝐈𝐭𝐢𝐧𝐞𝐫𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐌𝐮𝐚: 𝐌𝐮𝐬𝐞𝐨 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐜𝐨 𝐞 𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐓𝐚𝐛𝐚𝐜𝐜𝐨

🍂Il Museo storico e scientifico del Tabacco è situato a San Giustino in provincia di Perugia ed è ospitato all’interno della sede dell’ex Consorzio Tabacchicoltori. Il magazzino, ora sede del museo, fu costruito alla fine dell’Ottocento e rimase funzionante fino al 1992, quando la lavorazione del tabacco venne trasferita all’interno di nuovi capannoni nella zona industriale.
📍Il percorso museale documenta le fasi della coltivazione e della lavorazione del tabacco, distinguendo tra quella agricola (la coltivazione), quella premanifatturieria (la selezione e il trattamento delle foglie) e quella manifatturiera (la realizzazione dei vari prodotti). All’interno di questo affascinante esempio di archeologia industriale è possibile entrare negli uffici, negli essiccatoi e nelle sale di cernita per conoscere una lunga storia di fatica e lavoro, ma anche di benessere, sviluppo economico ed emancipazione sociale, che ha avuto come protagoniste principali le donne, le tabacchine che, al pari delle operaie tessili, furono tra le prime ad abbandonare il tradizionale lavoro casalingo, per essere inserite nelle grandi industrie.
🌱I semi del tabacco, importato in Europa dalle Americhe, vennero introdotti alla fine del Cinquecento in Toscana dal vescovo di Sansepolcro Tornabuoni, che ne fece dono a Cosimo de’ Medici. L’interesse per quella che ormai era nota come erba tornabuona si diffuse molto presto in Alta Valle del Tevere tanto che le prime coltivazioni di una certa importanza per scopi commerciali nella penisola italiana risalgono agli inizi del Seicento e risiedono proprio nella Repubblica di Cospaia (1441-1826), un piccolo territorio allora al confine tra Toscana e Umbria e oggi nel comune di San Giustino.
📲Recapiti Via Toscana, San Giustino.
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𝐈𝐭𝐢𝐧𝐞𝐫𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐌𝐮𝐚: 𝐒𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐓𝐢𝐩𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐜𝐨 “𝐏𝐥𝐢𝐧𝐢𝐚𝐧𝐚”

📍La tipografia Pliniana fu fondata nel 1913 a Selci-Lama, una frazione del comune di San Giustino, da due sacerdoti don Ruggiero Fiordelli, parroco di Selci e don Enrico Giovagnoli, direttore della Tipografia Leonardo da Vinci di Città di Castello. Il suo primo nome fu Società Anonima Cooperativa Tipografica Pliniana, evidente richiamo allo storico e magistrato romano Plinio il Giovane, il quale possedeva una villa nei pressi di San Giustino, i cui resti sono visibili presso gli scavi di colle Plinio e il museo di Villa Graziani.
🔸La tipografia Pliniana era nata dapprima come succursale della Leonardo e nel 1943 venne denominata Stabilimento Tipografico Pliniana. In poco tempo entrò a far parte del novero delle tipografie editoriali dell’epoca che operavano in Alta Valle del Tevere come la Scipione Lapi, l’Unione Arti Grafiche, la Leonardo da Vinci e la tipografia Grifani Donati.
📖La tipografia è ospitata nei locali che una volta erano occupati dalla limonaia di Villa Croci. Nonostante nel tempo l’attività dello stabilimento tipografico sia proseguita, aggiornandosi in linea con la moderna tecnica a stampa, la Pliniana non si è mai disfatta dei macchinari in uso un tempo e, anzi, li ha conservati ed esposti nel locale destinato ad ospitare il museo. Tra le vecchie macchine tipografiche un posto di rilievo è riservato a due macchinari, ancora perfettamente funzionanti, che insieme alle capacità dei tipografi hanno fatto la storia della tipografia: una tastiera Monotype, una fonditrice monotype del 1955 di fabbricazione inglese, una Linotype fabbricata a Milano dalle officine Meta, con relativo corredo di matrici e strumenti di precisione per la misurazione dei caratteri.
📌Grazie alla disponibilità dei fotocompositori, ormai in pensione, è possibile prenotare una visita speciale per osservare queste macchine riprendere vita e ascoltare il racconto di chi ha lavorato in un’antica tipografia umbra.
📚Nel corso dei cento anni di ininterrotta attività la Pliniana ha visto uscire dalle sue macchine tipografiche oltre 2.000 titoli stampa e ha lavorato e lavora per case editrici di rilievo nazionale e internazionale, per università e istituzioni pubbliche e culturali di notevole importanza quali l’Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, la SISMEL Edizioni del Galluzzo, la Deputazione di Storia Patria per l’Umbria, il Centro Storico Benedettino Italiano e l’Archivio Segreto Vaticano.
📲Recapiti Viale Francesco Nardi 12, San Giustino. Tel: 075 85 82115. Cell: 3482402956 E-mail: info@pliniana.it
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𝐔𝐌𝐁𝐄𝐑𝐓𝐈𝐃’𝐀𝐑𝐓𝐄 𝟔 – 𝐑𝐎𝐂𝐂𝐀 𝐃𝐈 𝐔𝐌𝐁𝐄𝐑𝐓𝐈𝐃𝐄, 𝐃𝐀𝐋 𝟏𝟔 𝐌𝐀𝐑𝐙𝐎 𝐀𝐋 𝟒 𝐌𝐀𝐆𝐆𝐈𝐎 𝟐𝟎𝟐𝟓.

Nella splendida location della Rocca,come ogni anno le opere esposte spazieranno tra tecniche e stili vari, dalla pittura, la grafica, il disegno, la ceramica, la scultura e altro.
Accanto a figure emergenti della scena artistica italiana contemporanea che saranno protagonisti della stagione espositiva 2025, la Rocca di Umbertide con la sesta edizione della mostra collettiva Umbertid’Arte vuole ancora una volta dare visibilità ad artisti non professionisti del territorio (per nascita o adozione) che presentano i loro lavori spaziando tra varie forme espressive: pittura, disegno, arti plastiche, fotografia.
🎨 Sono in mostra opere di Moreno Piccioloni, Alessia Santinelli, Lorenzo Forti, Alice Romitelli, Antonio Renzini, Laura Rossi, Matteo Becchetti, Carlo Finocchi Arcipreti, Vittorio Picchio, Paola Suvieri, Jason Balducci, Luca Montanucci, Silvia Paradisi, Sandro Epi, Ettore Spatoloni, Paola Panzarola, Giacomo Pucci, Mir-ko, Marco Piccioloni, Bruno Anitori, Vera Tamburini, Giuseppina Palombi, Lucia Bonucci. 
🎨 Ad arricchire l’edizione saranno le belle opere dei ragazzi del centro di accoglienza diurno “La Ginestra” e degli artisti del centro socio riabilitativo ed educativo diurno “Arcobaleno”, strutture gestite in collaborazione da Usl Umbria 1, Comune di Umbertide e Cooperativa Asad.
Un ringraziamento a Giada Sonaglia per la realizzazione della locandina dell’evento.
La mostra si inaugura domenica 16 marzo alle ore 17.00 e sarà visitabile fino al 4 maggio nei seguenti orari di apertura della Rocca:
* Lunedì: chiuso
* Martedì: 16.30 – 18.30
* Mercoledì e giovedì: 10.30 – 12.30 | 16.30 – 17.30
* Venerdì, sabato e domenica: 10.30 – 12.30 | 16.30 – 18.30