Natale a Città di Castello: aperture straordinarie dello Studio Pillitu Meroni

Nelle giornate di sabato 17 e domenica 18 dicembre, lunedì 26 dicembre 2022, il 6/7 e 8 gennaio 2023

A quasi dieci anni dalla donazione, il lascito di Paola Pillitu a Città di Castello si apre per visite straordinarie.

Nelle giornate di sabato 17 e domenica 18 dicembre, lunedì 26 dicembre 2022, il 6/7 e 8 gennaio 2023, lo studio di Palazzo Pierleoni in Corso Vittorio Emanuele II sarà oggetto di visite guidate alla scoperta del pregiato apparato decorativo dell’appartamento e delle collezioni che la stessa Paola Pillitu selezionò perché fossero disponibili alla fruizione pubblica.

Le visite saranno possibili solo su prenotazione per piccoli gruppi (dieci persone) e sono ad ingresso gratuito. La durata è di circa 30 minuti. Per partecipare si può scrivere una email a cultura@ilpoliedro.org, indicando il giorno e l’ora preferenziali, il numero di persone, un recapito per comunicazioni e segnalando in caso di bisogni culturali specifici. Sono a disposizione anche i numeri di telefono 075 8554202 e 075 8520656 (dal martedì alla domenica, 10-13 e 15-18). 

Le visite saranno guidate dagli operatori della Cooperativa Il Poliedro, che gestisce la custodia degli spazi e sono accompagnate da un depliant che illustra sinteticamente lo studio e l’iniziativa, a cui hanno collaborato Silvia Palazzi e Pierfrancesco Zangarelli.

 

Lo Studio Pillitu-Meroni

viene lasciato alla comunità tifernate per testamento da Paola Pillitu (1940-2013). Docente universitaria di Diritto internazionale, Paola Pillitu, figlia di Luigi Pillitu, primo sindaco di Città di Castello liberata, come il padre, fu attiva nella vita politica tifernate. “La città ha un debito di riconoscenza verso Paola Pillitu per il generoso lascito che ha destinato alla sua comunità” dichiarano, nel dare notizia delle aperture, il sindaco Luca Secondi e l’assessore alla Cultura e al Patrimonio Michela Botteghi, sottolineando “Lo studio Pillitu Meroni è un valore aggiunto sia per il patrimonio artistico della città come le visite dimostreranno.

Inoltre amplia le potenzialità degli spazi di animazione culturale. Siamo al lavoro per rendere effettivo questo utilizzo, che chiaramente prevede una serie di adeguamenti e messe a norma, anche in forza del valore architettonico e del sito in cui è inserito.  Ma iniziare a conoscerlo è già un primo passo, perché pochi tifernati hanno avuto l’opportunità di entrare in questo splendido luogo, in cui si dipanarono i destini professionali e politici fino a pochi decenni fa”.

Lo studio conserva un apparato decorativo pregevole e diffuso, è arricchito alle pareti da opere pittoriche risalenti al Seicento, stucchi con motivi floreali e faunisti.

Oltre all’importante valore documentario del materiale, tra cui l’archivio del Collegio Serafini, in corso di inventariazione, lo studio Pillitu-Meroni contiene arredi e oggettistica di pregio, selezionata personalmente da Paola Pillitu perché fosse di proprietà e fruizione pubblica: ceramiche dell’Ottocento e del Novecento, opere di Baldelli e Derigù, quadri di De Gregori e Dottori, collezioni di moda degli anni Quaranta, molte delle quali appartenute alla madre Iole, una sezione etnica, frutto dei suoi frequenti viaggi all’estero.

Lo studio e la documentazione che contiene, onorando lo spirito del lascito, sono destinati alla fruizione pubblica e al servizio della crescita culturale e artistica della città.