ARTURO VERMI : dal segno alla felicità (Rocca di Umbertide, 5 / 27 agosto 2023)

ARTURO VERMI : dal segno alla felicità

A cura di Simona Bartolena in collaborazione con Giorgio Bonomi

Rocca di Umbertide – Centro per l’Arte Contemporanea,  5 / 27 agosto 2023

 

Inaugurazione: sabato 5 agosto 2023, ore 17.30

 

ORARIO DI APERTURA:

da Martedì a Giovedì, 10.30 / 12.30 – 16,30 / 17.30;

da Venerdì a Domenica 10.30 / 12.30 – 16,30 / 18.30;

Lunedì chiuso.

 

Evento realizzato in collaborazione con Archivio Arturo Vermi, Leogalleries e Ponte43.

 

 

 

Smettiamo di sentirci colpevoli di essere felici, siamo colpevoli di non esserlo!”  (Arturo Vermi)

Arturo Vermi nasce a Bergamo il 26 marzo del 1928. Dopo il trasferimento a Milano, ancora giovanissimo, si avvicina alla pittura da autodidatta, realizzando opere di matrice espressionista. La sua prima mostra, nel 1956, è ospitata nel Centro Culturale Pirelli, l’azienda per cui all’epoca lavora come operaio. Progressivamente, anche grazie alla frequentazione degli ambienti di Brera, la sua pittura si dirige verso uno stile di ambito informale. Dopo un soggiorno di due anni a Parigi, nel 1961 rientra a Milano e fonda con gli artisti Agostino Ferrari, Ugo La Pietra, Ettore Sordini, Angelo Verga e il critico e scrittore Alberto Lucia il Gruppo del Cenobio, con l’intenzione di rinnovare i codici di scultura e pittura. Risalgono a questo periodo i suoi primi Diari. La sua ricerca nel segno proseguirà poi con le Presenze e le Marine. Tra i protagonisti del vivacissimo clima culturale del quartiere di Brera, Vermi frequenta anche le Botteghe di Sesto, altro luogo di riferimento delle avanguardie artistiche dell’epoca. Nel 1967 l’amicizia con Lucio Fontana si consolida e Vermi approfondisce con lui quel concetto di spazio che sarà poifondamentale nella sua ricerca futura, quando la dimensione cosmica prevale, in opere quali le Piattaforme e 100.000.000 di anni luce, Il 1975, definito da Vermi anno “Lilit”, è di fondamentale importanza per l’elaborazione della sua “proposta di felicità” espressa nel primo numero dell’“Azzurro”, rivista pensata per contenere solo buone notizie, che vedrà un secondo numero, distribuito alla Biennale di Venezia, nel 1978. Risale allo stesso periodo il “Manifesto del disimpegno”. Nel 1980 progetta e incide le Sequoie, sorta di tavole dei comandamenti che, l’anno successivo, durante un viaggio in Egitto con Antonio Paradiso e Nanda Vigo, restituirà simbolicamente a Mosè sul monte Sinai. Negli anni successivi nascono i Colloquie il ciclo Luna-Terra-Sole, che spingono l’artista a riavvicinarsi alla figurazione. La sua ricerca della felicità lo porta a identificare nell’orologio una delle cause principali dei mali dell’umanità. Progetta quindi L’Annologio, un “misuratore di tempo più umano” che si basa sullo scorrere delle stagioni, ma propone anche riflessioni, ancora tristemente attuali e sensibilmente in anticipo sui propri tempi, sulle condizioni del nostro pianeta con opere e azioni quali Com’era bella la Terra. Arturo Vermi muore a Paderno d’Adda (Lecco) il 10 ottobre 1988.

Mario Panconi – CONTAINERS (8 luglio – 19 agosto 2023)

L’inaugurazione della mostra, inserita nella rassegna CHIOSTRI ACUSTICI per l’estate 2023, avrà luogo domenica 16 luglio, ore 18.00

La mostra sarà visitabile fino a sabato 19 agosto presso Palazzo Museo Bourbon del monte (Monte Santa Maria Tiberina) negli orari di apertura:

  • martedì – domenica: 10.30-13.00/16.30-19.00
  • lunedì: CHIUSO

MOSTRA / EXHIBITION (Rocca di Umbertide – Centro per l’Arte Contemporanea, 3 giugno / 2 luglio 2023)

A partire dal Settecento l’Italia è stata meta privilegiata di giovani artisti e letterati stranieri, che nel corso dei loro “Grand tour” di formazione visitavano il nostro paese per conoscerne e assorbirne la storia e la cultura. Anche l’Umbria, con il suo paesaggio e la sua arte, rientrava a pieno titolo in questo itinerario: basti pensare alle testimonianze scritte che hanno lasciato giganti della letteratura come Goethe e Byron. Sebbene questa pratica sia ormai scomparsa da tempo, anche oggi la nostra regione per la bellezza della sua natura rimane uno dei luoghi preferiti in cui numerosi artisti provenienti da tutto il mondo decidono di vivere, facendone la loro fonte di ispirazione.
In questa evento espositivo curato da Emanuela Ricciardi ed allestito alla Rocca di Umbertide sono presenti opere di 12 artisti internazionali che nella loro “Dichiarazione” scrivono di come siano rimasti affascinati da questa terra che li ospita e di quanto, direttamente o indirettamente, l’Umbria abbia influenzato e continui a influenzare il loro lavoro. Nei suggestivi spazi della trecentesca fortezza sono esposte opere di Laura Bradley, Sarah Bradpiece, Caren Canier, Alan Feltus, Joseph Feltus, Tobias Feltus, Nina Gehl, Dan Gustin, Lani Irwin, Richard Piccolo, Massimo Pierucci, Langdon Quin.

La mostra sarà inaugurata sabato 3 giugno alle ore 17.30 e sarà visitabile fino al 2 luglio col seguente orario:
la mattina da martedì a domenica 10.30 / 12.30;
il pomeriggio da martedì a giovedì 16.30 / 17.30, da venerdì a domenica 16.30 / 18.30;
lunedì chiuso.

 

Since the eighteenth century Italy has been a privileged destination for young foreign artists and writers, who during their “Grand tours” visited our country to get to know and absorb its history and culture. Even Umbria, with its landscape and its art, was fully part of this itinerary: just think of the written testimonies that have left literary giants such as Goethe and Byron. Although this practice has long since disappeared, even today our region for the beauty of its nature remains one of the favorite places where many artists from all over the world decide to live, making it their source of inspiration.
In this exhibition curated by Emanuela Ricciardi and set up at the Rocca di Umbertide there are works by 12 international artists who in their “Declaration” write about how fascinated they were by this land that hosts them and how, directly or indirectly, Umbria has influenced and continues to influence their work. In the evocative spaces of the fourteenth-century fortress, works by Laura Bradley, Sarah Bradpiece, Caren Canier, Alan Feltus, Joseph Feltus, Tobias Feltus, Nina Gehl, Dan Gustin, Lani Irwin, Richard Piccolo, Massimo Pierucci, Langdon Quin are exhibited.

The exhibition will be inaugurated on Saturday 3 June at 17.30 and will be open until 2 July at the following times:
in the morning from Tuesday to Sunday 10.30 / 12.30;
in the afternoon from Tuesday to Thursday 16.30 / 17.30, from Friday to Sunday 16.30 / 18.30;
Monday closed.

 

Rocca di Umbertide – 7 (22 aprile / 28 maggio 2023)

La definizione dei sette vizi capitali risale al Medioevo. Nel 2020, Simona Bartolena e Armando Fettolini, curatori del progetto, hanno invitato settanta artisti a interrogarsi sul tema, scegliendo un vizio e provando a rappresentarlo alla propria maniera. Nessuno schema, nessuna regola. Nessun limite di tecnica, linguaggio, stile.

Dopo essere stata presentata nel 2021 al Monastero della Misericordia di Missaglia (LC) e negli spazi del Teatro Binario7 di Monza, questa “collettiva” approda nei suggestivi spazi della Rocca di Umbertide con una selezione di trentaquattro di artisti.

Sono in mostra opere di Claudio Beorchia, Isabella Bettinelli, Raffaele Bonuomo, Gildo Brambilla, Giuseppe Buffoli, Silvana Castellucchio, Elisa Cella, Andrea Cereda, Giovanni Cerri, Chiò, Silvia Cibaldi, Caterina Ciuffetelli, Angela Corti, Umberto Crisciotti, Dellaclà, Federica Ferzoco, Nadia Galbiati, Antonella Gerbi, Alessio Larocchi, Camilla Marinoni, Annalisa Mitrano, Ettore Moschetti, Elena Mutinelli, Giacomo Nuzzo, Lorenzo Pacini, Luciano Pea, Nicolò Quirico, Alex Sala, Silvia Serenari, Giovanni Sesia, Matteo Suffritti, Elisabetta Tagliabue, Matteo Tenardi, Marta Vezzoli.

La mostra si inaugura sabato 22 aprile (ore 17) e sarà visitabile fino al 28 maggio nei seguenti orari:

Martedi –———– / 16.30-18.30

Mercoledi e Giovedì 10.30-12.30 / 16.30-17.30

Venerdi Sabato e Domenica 10.30-12.30 / 16.30-18.30

Lunedi chiuso. Festivi aperto.

FONDAZIONE PALAZZO ALBIZZINI COLLEZIONE BURRI: NUOVA APERTURA DEGLI EX ESSICCATOI DEL TABACCO

In occasione del centosettesimo anniversario della nascita del Maestro Alberto Burri hanno riaperto, dopo due lunghi anni di intensi e studiati lavori di risistemazione, riqualificazione e di restauro, gli Ex Seccatoi del Tabacco.
Alla presenza degli organi statutari della Fondazione Burri, presidente e comitato esecutivo, composto da Bruno Corà, Tiziano Sarteanesi e Stefano Valeri, la sede espositiva è stata presentata, completamente musealizzata e rinnovata, alla stampa, alle autorità e ai cittadini. All’importante evento non è mancata la governatrice dell’Umbria Donatella Tesei.
Sold out per le prenotazioni private nella giornata di domenica 13 marzo: circa 600 le persone che hanno visitato, gratuitamente, in anteprima gli Ex Seccatoi del Tabacco. Già storicamente importanti per la loro storia, il loro legame con la città e per le opere ospitate negli undici capannoni, ora la sede espositiva ha raggiunto il suo apice grazie ad un attento lavoro di musealizzazione voluto e realizzato dalla Fondazione Burri sotto l’attenta guida dell’architetto Tiziano Sarteanesi, coordinatore generale del progetto e dei lavori, e della sua equipe tecnica.