Pliniana: un salto nel passato in una tipica tipografia di quartiere

Nell’orario di apertura c’è un signore con rigoroso grembiule nero, da tipografo, che magari inserisce una composizione di caratteri mobili di piombo in una pedalina e potrete uscire con il vostro nome e cognome impresso in un lingotto in piombo.
Insomma decidere di varcare la soglia nel nostro Museo è un salto nel passato perché ha il sapore di una tipica tipografia di quartiere.
Tuttavia è anche l’ingresso in un bel presente perché l’attuale proprietà continua a preservarne i contenuti, ha restaurato i locali con i mobili e le attrezzature originali e rimesso in attività le macchine tipografiche.
E oggi per appassionati di tipografia, per personaggi culturali, per studenti, per turisti il MUSEO PLINIANA è un riferimento di cose belle, una stamperia preziosa e un luogo dinamico dove vengono organizzati workshop dove imparare a comporre, progettare e stampare, ad esempio un libro a piombo in tiratura limitata.
L’idea del recupero è maturato negli anni, da quando abbiamo rilevato l’attività nel 1990 consapevoli che il Museo poteva essere il “fiore all’occhiello” per la nostra Azienda.
Abbiamo preservato accuratamente il luogo, conservando gli arredi e le macchine originali, perfino il pavimento e il nostro vanto è quello di un luogo magico, forse l’unico in Italia, in cui convivono vecchie e nuove arti tipografiche.
La nostra forza è anche l’informazione poiché chi entra può fare due chiacchiere con gli ex dipendenti che prestandosi a fare da guida, raccontano la propria esperienza lavorativa in un’antica tipografia umbra e spiegano una ad una il nostro parco macchine e di più, le azionano.
Qui si approfondisce la storia sulla stampa tipografica, insomma il nostro Museo è un’esperienza da vivere!

During opening hours there is a gentleman with a strict black apron, as a typographer, who perhaps inserts a composition of lead movable characters in a pedal and you can go out with your name and surname imprinted in a lead ingot.
In short, deciding to cross the threshold in our Museum is a leap into the past because it has the flavor of a typical neighborhood typography.
However, it is also the entrance into a beautiful present because the current property continues to preserve its contents, has restored the premises with the original furniture and equipment and put the printing machines back into operation.
And today for typography enthusiasts, for cultural figures, for students, for tourists, the PLINIANA MUSEUM is a reference of beautiful things, a precious printing house and a dynamic place where workshops are organized where you can learn to compose, design and print, for example a limited edition plumb book.
The idea of recovery has matured over the years, since we took over the business in 1990 aware that the Museum could be the “flagship” for our company.
We have carefully preserved the place, preserving the original furnishings and machines, even the floor and our pride is that of a magical place, perhaps the only one in Italy, where old and new typographic arts coexist.
Our strength is also the information because those who enter can have a chat with the former employees who lend themselves to act as a guide, tell their work experience in an ancient Umbrian printing house and explain one by one our fleet of machines and more, they operate them.
Here we deepen the history of typographic printing, in short, our Museum is an experience to live!

La Rete Interattiva museale cresce

Il Museo del Duomo di Città di Castello è composto di dodici sale, tra cui un maestoso salone gotico, sottoposte ad una laboriosa opera di restauro nel corso degli ultimi anni, il Museo racchiude capolavori inestimabili di arte sacra, che spaziano dal VI Secolo a.C. all’età Rinascimentale.
Il Castello Bufalini, gioiello di architettura Rinascimentale, sito a San Giustino, arricchito tra Seicento e Settecento di un ampio parco costituito da un giardino “all’italiana” al quale si affiancano limonaie e giochi di fontane, e da un labirinto impiantato nel 1692. Al suo interno, il Castello è perfettamente conservato in tutte le sue componenti, architettoniche, storico-artistiche, negli arredi, nelle suppellettili e perfino nell’archivio familiare.
Il Complesso Museale di San Francesco, sito a Montone. Da un monumentale chiostro si accede all’interno della chiesa, dove sono conservate tracce di affreschi risalenti al XIV-XVI secolo. La Pinacoteca ospita, tra le opere più prestigiose, il gruppo ligneo del XIII secolo rappresentante la Deposizione e il gonfalone di Bartolomeo Caporali raffigurante la Madonna della Misericordia.
Lo Spazio Museale “Bruno Bartoccini”, sito a Pistrino è dedicato al grande scultore pistrinese, la sua collezione si compone di 36 sculture donate alla città dall’Artista stesso, che coprono dagli esordi agli anni della maturità e della consacrazione artistica. Guardando le sue sculture in bronzo è inevitabile il richiamo all’armonia rinascimentale di Donatello, la cui Madonna col Bambino in terracotta è visibile proprio a Citerna

Mostra sull’Istituto Beata Margherita – Tipografia Grifani Donati 1799

Tutto il materiale esposto nella Mostra, vale a dire, le matrici e gli opuscoli, i “bollettini” e i manifesti sono leggibili nel passaggio temporale dalla metà dell’ottocento al 2000 attraverso la carta, .

Si possono distinguere vari tipi di carta utilizzate. Mano a mano che le tecnologie si evolvono alcuni tipi di carta, lentamente, scompaiono per fare posto a nuovi tipi. Le nuove macchine da stampa vogliono altre qualità di carta. Sarà l’ingresso delle patinate molto lisce, dovuto alla patinatura di caolino che viene steso sopra la superficie della carta srotolata dalla bobina. Perfetta, questo tipo di carta, per la tipografia che impone carte soprattutto lisce; anche se deteriorabile nel tempo se tenuta in ambienti umidi. Scompariranno quindi le carte dette mezzo fino. Un tipo di carta usata per blocchi a più copie.

Le carte mezzo fino sono lisciate invece in modo meccanico. La superficie delle due facce passa sotto una calandra, un cilindro di acciaio, lucidato a specchio e riscaldato internamente fino a portare sulla superficie esterna, di questo cilindro 70° centigradi. . Fino ad arrivare alle carte chimiche al posto della carta carbone. Questa carta determinerà la scomparsa del mezzo fino; fino allora utilizzato per i blocchi a più copie. Alternando ogni foglio con foglio di carta-carbone.

Fra gli stampati ritrovati in archivio il più datato è un opuscolo di 50 pagine del 1869: Settennario in Onore della BEATA MARGARITA da Città di Castello. Dedicato All’ Ill.ma Sig. Contessa, , Marianna Della Porta nata Berioli. I caratteri mobili utilizzati sono il Bodoni e il Garamond.

Fino al 1979 tutti i lavori della tipografia vengono eseguiti con caratteri mobili che impegnano 2/3 compositori su cinque. Fino agli anni 80 del novecento il personale della Grifani Donati è di 5 compositori, 3 legatrici di cui una Adriana mia moglie, 3 macchinisti che, all’ occorrenza facevano anche i torcolieri al torchio Elia dell’Orto.

Si possono vedere, attraverso le copertine dei “Bollettini” le evoluzioni della grafica seguendo lo stile in voga nel periodo. Dal Liberty al Semplicità degli anni 30 del secolo scorso.Molti clichè in zinco sono stati disegnati da artisti locali e riprodotti in matrice.Ho potuto riconoscere due Natività, disegnate da mio fratello Corrado, in due clichè.

Interessante è poi constatare che questo tipo di matrici vengono poi usate anche per altri scopi. Questo è successo fin dagli albori della stampa tipografica. Le xilografie i ,clichè dei tempi di Gutenberg, venivano riprodotte su altri stampati. I clichè di Corrado saranno poi usate per biglietti natalizi. Anni 80 del secolo scorso stampiamo con la stampa off-set. Cambiano le tecniche ma non i rapporti con L’Istituto. Con la Madre Superiora Suor Tiberia Ciribilli l’ Istituto acquista una nuova dinamicità. La richiesta di Suor Tiberia di stampare il bollettino a colori era una sfida che mi affascinava. Dall’ora fino agli ultimi numeri è stato realizzato a colori con l’utilizzo dell’off-set.

Ricordi della Beata Margherita

I miei ricordi della Beata Margherita sono abbastanza chiari.

La prima volta che la vidi fu con mia nonna Veronica insieme a due amiche di infanzia, Nicoletta e Brunella. Quel giorno San Domenico era stracolma, la gente era fin sulla strada. Ci tenevamo per mano e tutti in fila indiana scomparivamo dietro l’altare per poi ricomparire alla sua sinistra.nL’osservammo dal vetro di una teca che la conteneva. Ricordo il viso. La pelle del viso ritirata gli scopriva i denti. Non mi fece nessun timore solo curiosità. Neanche Nicoletta e Brunella si sconvolsero.

Quello che mi colpì fu quanto era piccola. L’Istituto per non vedenti “Beata Margherita” lo conobbi con mia nonna Bettina. Dava lezioni di tombolo a suor Ernesta e poi alle non vedenti che erano oggetto della mia curiosità; mi stupivo e non riuscivo a capire come facessero a raccapezzarsi per trovare, tra quei rocchetti, quello giusto.

Più grande, a 10 anni più o meno, scoprii che avevano anche altre capacità inimmaginabili: recitavano pure. C’era un teatro all’interno dell’Istituto dove davano, con una certa regolarità, degli spettacoli, brave. Le guardavo affascinato. Gli occhi chiusi che tendevano a guardare in basso. L’espressione del viso un pò fissa, la mimica del corpo attiva ma consapevole dello spazio intorno.

Crescendo ebbi modo di conoscere sempre di più l’Istituto, i suoi luoghi e chi ci viveva. dalla cucina, fino alla cripta dove erano custodite le venerate spoglie della Beata Margherita. Portavo le bozze di stampa del “Bollettino” alla Madre Superiora, faceva le correzioni e dopo una settimana o due le riportava in tipografia corrette. Nel tempo, ne ho conosciute tre.

Il lavoro era eseguito da tre o quattro compositori. Ad ognuno era affidata la sua composizione. Chi i fondi chi i titolette chi gli occhielli . Il proto che seguiva tutte le fasi del lavoro, si incaricava di fare i clichèal trattose erano disegni retinati se erano fotograie Nel 1979 ho cominciato a stamparlo io, a quattro colori con una Rotaprint.Nello stesso anno l’Istituto diventa una squadra di Torball, fondata dalla Professoressa Daniela Bambini, insegnante di educazione fisica, e altre volenterose/i.

Daniela, da noi contattata per questa occasione, ci ha fornito una testimonianza di quel fantastico periodo, inviandoci un resoconto completo e avvincente, oggi esposto nei locali della Tipografia.nIl materiale in vista è stato scelto mettendo in risalto le varie attività svolte dall’Istituto.

Questa mostra è allestita oggi nei locali che fino al 1950 abitavano i miei nonni, Bettina e Alberto, e che ancor prima (fino al 1400) erano le stanze della Badessa del Monastero.

Giovanni Ottaviani

Esposti nelle bacheche:

i “Bollettini” contenenti fotografie di personalità tifernati o straniere: come lo scultore, Duca Luca e Paola di Liegi. Riprodotte in clichè di zinco o in lastre offset.

Galvanotipie e fregi in lega di piombo (piombo, stagno e antimonio) clichè e monogrammi.

Le Copertine degli anni ’30 del secolo scorso disegnate da Borri, fino a quelle stampate negli anni 80 con una macchina off-set la Rioby 35×50.

Buona visita!

Riapertura dei musei

Atrraverso il sito e la App RIM Alto Tevere, potrete prenotare la vostra visita o richiedere indicazioni utili, indicando il museo interessato.

 

Di seguito le date delle riaperture e le indicazioni per la visita, fornite dai singoli musei:

Collezione tessile di “Tela Umbra”, Città di Castello
Dal 28-04
Sarà possibile accedere alle sale espositive dal lunedì al venerdì secondo gli orari: 10.30 – 13.00 e 15.30- 18.30.

Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Città di Castello
Dal 29-04
Sarà possibile accedere alle sale espositive solo su prenotazione dal giovedì alla domenica secondo gli orari: 10.00 – 13.00 e 14.30 – 18.30.
Per prenotazioni e informazioni, si può contattare il servizio biglietteria al num. 075.8554649, attivo dal giovedì alla domenica in orario 10 – 13 e 14.30 – 18, tramite il sito web www.fondazioneburri.org o attraverso la email all’indirizzo museo@fondazioneburri.org.

Pinacoteca comunale, Città di Castello
Dal 29-04
Sarà possibile accedere alle sale espositive dal giovedì alla domenica secondo gli orari: 8.30 – 13.30 e 15.00 – 18.30.
Il sabato e la domenica solo su prenotazione telefonando al numero 335460050 (raggiungibile tutti i giorni escluso il lunedì dalle ore 09.00 alle ore 18.00) o attraverso la email cultura@ilpoliedro.it.

Centro di documentazione delle arti grafiche “Grifani-Donati” 1799, Città di Castello
Dal 3-05
Sarà possibile accedere alle sale espositive dal martedì al venerdì secondo gli orari: 9.00-12.30 e 15.00-18.30. Il sabato dalle 9.00 alle 12.30.
Il sabato pomeriggio e la domenica solo su prenotazione telefonando al 0758554349 o attraverso le email tipografiagrifanidonati@gmail.com e ass.caratteri1799@gmail.com.

Stabilimento tipografico “Pliniana”, San Giustino
Dal 3-05
Sarà possibile accedere alle sale espositive con modalità di fruizione contingentata o tale da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.
Il sabato e la domenica solo su prenotazione (almeno tre giorni prima) telefonando al 0758582115 o attraverso la email info@pliniana.it.

Museo Malacologico Malakos, Città di Castello
Dal 4-05
Sarà possibile accedere alle sale espositive dal martedì alla domenica su prenotazione (almeno un giorno prima) telefonando esclusivamente al 3495823613 un inviando un messaggio Whatsapp.
Per ulteriori informazioni www.malakos.it

Palazzo Museo Bourbon del Monte, Monte Santa Maria Tiberina
Dal 2-06
Per tutto il mese di giugno e fino al 15 luglio sarà possibile accedere alle sale espositive il sabato pomeriggio dalle 16.30 alle 19.00 e la domenica dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.00.
Dal 15 luglio l’apertura sarà dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.00.

Museo PLINIANA: un’esperienza da vivere!

È on line la App della Rete Interattiva Museale Alto Tevere

Non appena riapriranno i musei, i visitatori potranno scoprirli con la App di RIM: basterà inquadrare i numerosi QR code posti lungo il percorso per accedere a contenuti speciali come schede e video di approfondimento, foto d’epoca, documenti d’archivio e file audio.

Approfondimenti sono stati dedicati alla presenza di Raffaello e Luca Signorelli a Città di Castello, con la possibilità di consultare schede di approfondimento anche con notizie e immagini delle opere migrate; altri a Tela Umbra e al legame tra i Franchetti e Maria Montessori, alle tecniche a stampa per la Grifani Donati e la Pliniana, alla storia Repubblica di Cospaia all’interno del museo storico e scientifico del Tabacco di San Giustino, al legame tra i Bourbon del Monte e Caravaggio a Monte Santa Maria Tiberina, alla storia della presenza di Plinio il Giovane a Villa Graziani, ai cibi della tradizione e alle caratteristiche delle conchiglie presso il polo museale di Garavelle, alle opere all’interno delle Collezioni Burri. In totale i QR code di approfondimento sono 38 e tutti i testi sono in italiano e in inglese come nel sito.

Dalla app sarà, inoltre, possibile prenotare una visita al museo, chiedere informazioni e pianificare anche a distanza cosa vedere e come muoversi nel territorio, grazie a schede descrittive, suggerimenti di itinerari, video emozionali e una galleria fotografica.

Il progetto RIM coinvolge dieci musei e numerose realtà culturali tra i comuni di Città di Castello, Monte Santa Maria Tiberina e San Giustino. I musei che hanno aderito a RIM sono: la Pinacoteca comunale, il Centro delle tradizioni popolari “Livio Dalla Ragione”, il Museo malacologico Malakos, la Collezione tessile di “Tela Umbra”, il Centro di Documentazione delle Arti grafiche “Grifani-Donati” 1799 e la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri a Città di Castello; Villa Graziani e il Museo archeologico della Villa di Plinio il Giovane, il Museo storico e scientifico del Tabacco e lo Stabilimento Tipografico “Pliniana” a San Giustino; Palazzo Museo Bourbon del Monte a Monte Santa Maria Tiberina.

Tre comuni e dieci musei sul proprio smartphone con la app RIM Alto Tevere.
I musei della rete #RIMAltotevere ti aspettano per offrirti una nuova esperienza di visita!

Per scaricare la App:
? App Store
? Play Store

Per informazioni:

info@rimaltotevere.it
Pagina Facebook Rete Interattiva Museale Alto Tevere
Pagina Instagram RIM Alto Tevere
Canale Youtube Rete Interattiva Museale Alto Tevere

Incontri e laboratori per conoscere RIM Alto Tevere

Che cos’è una Rete Interattiva Museale?

Poter conoscere i musei coinvolti nel progetto e la rete interattiva museale dell’Alta valle del Tevere.
Evento gratuito curato dal Comitato Tecnico Scientifico del Progetto P.R.I.M.A. presso la sala multimediale dell’ASP GO Bufalini, è prevista anche la modalità on line.

Come si partecipa:

Le scuole di ogni ordine e grado possono prenotare l’adesione all’incontro gratuito e/o agli incontri gestiti dalle diverse sedi museali.
Ogni incontro sarà gestito in base al tipo di classe coinvolta

Chi può partecipare:

Ove non specificato, gli incontri saranno svolti presso la sede museale proponente, è prevista anche la possibilità di laboratori on line.

Quali sono le sedi museali coinvolte:

Città di Castello

  • Pinacoteca comunale
  • Fondazione albizzini collezione Burri
  • Raccolta malacologica Malakos
  • Tipografia Grifani-Donati
  • Centro Tradizioni popolari Garavelle
  • Collezione Tessile Tela Umbra

San Giustino

  • Stabilimento tipografico Pliniana
  • Museo storico scientifico del tabacco
  • Villa Magherini Graziani

Monte Santa Maria Tiberina

  • Palazzo Bourbon del Monte S.M. Tiberina

Come di prenota:

Per prenotare un incontro ogni scuola può contattare la segreteria del progetto (tel. 0758554245 – email: info@rimaltotevere.it).
La calendarizzazione degli incontri sarà concordata singolarmente.

In allegato il Flyer dei laboratori proposti.

RIM Alto Tevere il patrimonio culturale a portata di click

Il sito, consultabile all’indirizzo www.rimaltotevere.it, rientra nel progetto PRIMA, finanziato nel 2020 dalla Regione Umbria e che vede come capofila il comune di Città di Castello e l’ASP G.O. Bufalini con ente che ha supportato il capofila nella gestione esecutiva di realizzazione del progetto.

RIM nasce dalla collaborazione tra dieci musei e numerosi istituti culturali del territorio altotiberino per offrire un’esperienza interattiva che consenta di scoprire il patrimonio culturale dell’Alta Valle del Tevere in modo nuovo. Dal sito sarà possibile prenotare una visita al museo, chiedere informazioni e pianificare anche a distanza cosa vedere e come muoversi nel territorio, grazie a schede descrittive, suggerimenti di itinerari, video emozionali e una galleria fotografica.

I musei che hanno aderito a RIM sono: la Pinacoteca comunale, il Centro delle tradizioni popolari “Livio Dalla Ragione”, il Museo malacologico Malakos, la Collezione tessile di “Tela Umbra”, il Centro di Documentazione delle Arti grafiche “Grifani-Donati” 1799 e la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri a Città di Castello; Villa Graziani e il Museo archeologico della Villa di Plinio il Giovane, il Museo storico e scientifico del Tabacco e lo Stabilimento Tipografico “Pliniana” a San Giustino; Palazzo Museo Bourbon del Monte a Monte Santa Maria Tiberina.

Il sito RIM Alto Tevere offre anche sei itinerari nel territorio dedicati all’archeologia, al Rinascimento e all’arte contemporanea in Alta Valle del Tevere, ma anche alla botanica, al paesaggio e all’artigianato, realizzati grazie al contributo di numerose realtà culturali e museali presenti nel territorio, tra cui le Biblioteche comunali di Città di Castello e San Giustino e la Biblioteca e l’Archivio Storico Diocesano “Storti-Guerri” di Città di Castello, gli archivi storici del comune di Città di Castello, di Monte Santa Maria Tiberina e di San Giustino, il Castello Bufalini di San Giustino, la Fondazione Archeologia Arborea Onlus e il Museo del Duomo di Città di Castello.

Oltre al sito, sono attivi i canali social (Facebook, Instagram e Youtube) del progetto.

A breve, sarà disponibile su Apple Store e Google Play la app per dispositivi mobili “RIM Alto Tevere”, grazie alla quale gli utenti avranno a portata di mano le informazioni utili per la visita dei singoli musei e, una volta giunti in loco, potranno arricchire la propria esperienza di visita. Sarà sufficiente inquadrare i codici QR posizionati all’ingresso delle singole sale, o in prossimità di oggetti di rilievo delle collezioni museali, per accedere a speciali contenuti multimediali in cui sono analizzate le specificità di un’opera, si ricevono suggerimenti su oggetti o luoghi ad essa collegati, si aprono dei video di approfondimento, si consultano ricette o si partecipa a vere e proprie cacce al tesoro. La app consentirà anche di ricevere notifiche a seconda degli eventi in programma nei vari musei e luoghi della cultura e di creare una propria lista personale dei luoghi preferiti, così da non perdere nessuna delle iniziative culturali in programma nei musei dell’Alta Valle del Tevere.

In questo difficile momento per la situazione sociale e culturale del nostro Paese, a causa dell’emergenza sanitaria, RIM Alto Tevere vuole stimolare gli alunni delle scuole del territorio ad approfondire le peculiarità del patrimonio culturale che li circonda, in favore di una maggior consapevolezza del suo valore. A questo scopo, sono stati proposti agli istituti scolastici laboratori e incontri per conoscere meglio il progetto e i musei aderenti.

L’assessore alla Cultura del comune di Città di Castello, Vincenzo Tofanelli, insieme ai suoi colleghi assessori dei vari comuni coinvolti, hanno voluto convintamente portare avanti questo progetto, certi che possa dare un ulteriore impulso alla valorizzazione dei nostri beni culturali.

Per informazioni:

info@rimaltotevere.it
Pagina Facebook Rete Interattiva Museale Alto Tevere
Pagina Instagram RIM Alto Tevere
Canale Youtube Rete Interattiva Museale Alto Tevere